Aragona (Agrigento) – L’operatività della sezione aragonese delle “Giubbe D’Italia” è momentaneamente sospesa. Le recenti “Notti Bianche” hanno fatto registrare l’assenza dei volontari delle Giubbe D’Italia, che dal 1995, anno della loro nascita, non avevano mai fatto mancare la loro presenza e il loro apporto nelle principali feste e manifestazioni del paese. I volontari delle “Giubbe d’Italia” di Aragona che negli anni, grazie ai servizi attivati e prestati alla cittadinanza, sono divenuti una preziosa risorsa per la collettività, si trovano loro malgrado messi all’angolo.
Nella sede di fresca inaugurazione, sita in via B. Naselli, l’azienda fornitrice di energia elettrica avrebbe interrotto la fornitura nell’attesa che il comune di Aragona provveda al pagamento di fatture arretrate. Da una verifica voluta personalmente dal sindaco Totò Parello risulterebbe che “tutte le bollette relative agli anni 2010 e 2011 non sono state pagate. Il sindaco quindi avrebbe dato indirizzo agli uffici di pagare le fatture insolute, sollecitando al contempo un’accurata ricerca e sistematizzazione delle bollette relative agli anni precedenti. “Mentre l’Enel mi fa un elenco di fatture non pagate – sottolinea Parello -, noi di fatto non abbiamo le fatture negli uffici, perché non si sa per gli anni pregressi chi erano gli effettivi responsabili, chi doveva prendere le fatture o meno”. Forse a torto ritenevamo che responsabilità, trasparenza e tracciabilità dovessero farla da padrone in un ente pubblico. Nessuno si sarebbe mai sognato che sarebbe stato necessario l’intervento del primo cittadino per tentare di risalire a chi abbia preso in consegna le fatture o peggio se le stesse siano state pagate o meno. Ma intanto oggi a pagare le conseguenze di questa incompetenza amministrativa sono i volontari delle “Giubbe D’Italia” con l’inevitabile sospensione dell’operatività della locale sezione.
La riduzione della tensione di energia elettrica prima, e la definitiva sospensione del servizio poi, avrebbe interessato, a detta del sindaco, solamente la sede dei volontari della protezione civile in via Naselli e nessun altro edificio comunale. Perché mai dunque, proprio quei locali di via B. Naselli sono stati destinati all’organizzazione volontariato di protezione civile, spostandoli dalla precedente sede che gli stessi volontari avevano pochi mesi prima risistemato e dove sono stati trasferiti gli uffici comunali della protezione civile?
Per gli anni 2010 e 2011 nessuna fattura sarebbe stata pagata dal comune di Aragona alle aziende fornitrici di energia elettrica. Perché dunque solo presso la sede delle Giubbe D’Italia c’è stata la sospensione del servizio? Il primo cittadino non ha saputo dare risposta a questo interrogativo, ma da parte sua fa sapere che massimo sarà l’impegno affinché tutto si risolva per il meglio e nel più breve tempo possibile. Nessuna cifra viene fornita circa il contenzioso che il comune di Aragona avrebbe con le aziende fornitrici di elettricità, ma dall’espressione amareggiata del primo cittadino crediamo d’intuire che si tratti di cifre abbastanza esose per un ente che barcolla sul precipizio del dissesto economico.
L’amministrazione comunale in collaborazione con l’Asp di Agrigento, ha offerto nel corso delle notti bianche, mediante l’Ambulatorio Mobile, un servizio di prevenzione alla salute. Iniziativa che stride fortemente con l’assenza del servizio ambulanza offerto ormai da parecchi anni dai volontari delle Giubbe D’Italia. Servizio ambulanza che per le notti bianche 2012 sarebbe stato garantito da un’associazione di un paese vicino, per l’interessamento dell’assessore Giuseppe Attardo che si è speso attivamente per l’organizzazione e buona riuscita dell’evento.
Pur apprezzando l’impegno profuso dal sindaco nella risoluzione di un problema ereditato della precedente amministrazione di cui anch’egli per quasi due anni ha fatto parte, tra gli aragonesi monta il malcontento per i disagi venutisi a creare ad un’associazione considerata da tutti una risorsa per la comunità locale.
Una vicenda che palesando gravissime carenze della macchina burocratico-amministrativa ben sintetizza la grave crisi e la decadenza che sta attraversando il comune di Aragona unitamente al disfacimento di quanto di buono hanno saputo creare i cittadini nel corso degli anni.
Totò Castellana
Ormai siamo alla frutta!!!!!!!
Sono la mamma di una volontaria che aiuta i cani di Aragona.
Mi sembra paradossale desumere che,a quanto pare anche da questo articolo, la protezione civile abbia ricevuto i rimborsi spese in tempi rapidi solo dalle associazioni animaliste che li rimborsavano (peraltro anticipando soldi che avrebbe dovuto dare il Comune in linea con quanto firmato nel protocollo di intesa),per permettere la partenza dei cani comunali verso le destinazioni degli adottanti (cioè trasporto da Aragona all’areoporto).
Come al solito gli Enti ufficiali languono,e le associazioni di volontariato (sia umano che animale) si comportano in maniera credibile e puntuale.
Mentre quindi il Comune cerca un modo per ritornare credibile
sarebbe auspicabile che la protezione civile collaborasse ancora con le associazioni animaliste,pronte ad anticipare puntualmente i rimborsi spese,pur di vedere sistemati i cagnolini.
W le Associazioni,fondamento e forse ultimo baluardo sano dello Stato italiano.