INVALIDI CIVILI : Dopo la lunga azione vertenziale del sindacato dei pensionati della CGIL, l’INPS di Agrigento ha, da tempo, definito tutte le dinamiche di liquidazione degli assegni di invalidità e di indennità di accompagnamento i cui verbali erano finiti a binario morto per due anni.
E’ stato un successo per tutti ed in particolare per i 21 mila cittadini che aspettavano un verbale di visita immobilizzato dalla burocrazia.
Ma tra richieste respinte e revoche da nuovi accertamenti nell’anno 2011 c’è stata una “mattanza” attraverso l’abbassamento del punteggio rispetto alle patologie accusate e documentate dai ricorrenti rispetto a prima.
Facile previsione: un nuovo “ingorgo” prodotto dai ricorsi medico – legali di chi si è opposto al giudizio delle commissioni sanitarie miste ASP/INPS e si rivolto al Giudice.
Sono 6.350, infatti, i ricorsi presentati, alla data dei 31 dicembre scorso, al Tribunale di Agrigento e che andranno in giudizio direttamente, mentre i 2.400 ricorsi presentati in Cancelleria nel corso di questo 2012 dovranno essere notificati all’INPS e, poi, passare ad una nuova struttura denominata ATP ( Accertamento tecnico preventivo obbligatorio) ai sensi della Circolare 168 del 30 dicembre scorso, in osservanza dell’ex articolo 445 bis del codice di procedura civile.
Quì si confronteranno il medico indicato dal Tribunale e quello indicato dall’Istituto previdenziale.
Un nuovo passaggio che, piuttosto di esemplificare le procedure ne complica e ne ritarda le dinamiche oltre che determinare un aumento dei costi per il cittadino che finisce spesso per ragioni strettamente economiche col rinunciare al ricorso ed a rinnovare la istanza dopo un anno.
E’ bene sottolineare che il medico dell’INPS molto difficilmente all’interno dell’ATP, modificherà il giudizio che i suoi colleghi hanno espresso in sede di commissione sanitaria mista.
Quindi, è di fatto vanificato il fine dell’auto tutela da parte dell’INPS.
Allo stato delle cose, con la precedente procedura, l’INPS ha perduto in sede giudiziaria oltre il 45% delle cause intentate dai ricorrenti, ed ora con l’ATP “l’onda di piena” si sposta dall’INPS in Tribunale, tradendo il principio della risoluzione preventiva del contenzioso, la semplificazione buro – sanitaria e la riduzione dei tempi della decisione.
Ad oggi dei 2.400 ricorsi, 700 la Cancelleria li ha già notificati all’INPS, mentre 1.700 sono in transito dalla Cancelleria verso l’Istituto ed a trasmissione avvenuta i due protagonisti dovranno nominare i due medici – tecnici, i quali dovranno formalizzare il calendario delle sedute dell’ATP e, salvo assenze e rinvii, decidere quali ricorsi inviare al Giudice che, a sua volta, dovrà fissare la prima udienza.
Insomma i tempi si allungano mentre l’invalido c’è il rischio che, nel frattempo, sia passato a miglior vita, così come lo SPI/CGIL ha avuto modo di dire al seminario convocato dal Presidente del Comitato provinciale INPS Paolo Galione nei giorni scorsi.
La questione è politica e spetta al legislatore ed al governo riformare tutto il processo, affidando esclusivamente all’INPS l’accertamento sanitario, potenziando le sue strutture di rete periferica, rendendo trasparenti, omogenei e pubblici i punteggi di attribuzione alle patologie.
Un bel tema su cui i parlamentari agrigentini potrebbero utilmente impegnarsi in favore del cittadino veramente invalido e non sottoponibile ancora alla crudeltà della burocrazia ed al cinismo dei governi che vogliono fare cassa persino riducendo i diritti ai veri invalidi.
Agrigento, 5 luglio 2012 Piero Mangione e Pio Capodieci