Dichiarazione di Giovanni MICELI Segretario Provinciale UIL-Pensionati
Da pochi giorni è scaduto il per il pagamento dell’acconto IMU e molti Sindaci stanno già pensando a ritoccare le aliquote al rialzo.
Aumenti che generalmente riguardano le seconde abitazioni, ma che in molti Comuni non risparmiano la prima casa.
Intanto, il pagamento dell’acconto dell’Imu è stato calcolato con le aliquote base decise dal Governo centrale.
Gli aumenti deliberati dai Comuni saranno applicati a conguaglio sul saldo di dicembre.
Con un emendamento al Decreto Fiscale, il Governo ha confermato la scelta di fare in questo modo chiarezza sui versamenti dopo l’allarme lanciato dai Caf, i centri di assistenza fiscale, tra i quali la UIL.
Una volta tanto le Amministrazioni locali sono state efficienti e veloci, nel cogliere al volo la possibilità di rimpinguare le casse comunali aumentando le tasse.
Lo hanno fatto, tra i 107 capoluoghi di provincia, 21 per IMU prima casa, 46 per IMU sulla seconda, 19 per l’addizionale, 23 perla Tarsu.
Il mix tra nuove imposte e sblocco delle vecchie ( IMU, Addizionali IRPEF, Tarsu, Imposta di soggiorno ) costerà ai mediamente ai contribuenti 1.427 euro, di cui : 177 euro a famiglia per l’IMU sulla prima casa; 865 euro a famiglia per la seconda casa; 143 euro di addizionale comunale IRPEF per contribuente; 220 euro perla Tarsu-TIA.
Senza considerare le cattive sorprese che moltissimi cittadini troveranno quando a Settembre porteranno i propri bambini alle scuole dell’infanzia ed elementari e dovranno pagare le rette (22 apersona per la tassa di soggiorno e quasi 300 al mese per i nidi e 40 per la mensa scolastica.
E’ evidente, che il carico fiscale nel nostro Paese è insopportabile, soprattutto, per coloro che fanno fino in fondo il proprio dovere ovvero i pensionati ed i lavoratori dipendenti.
Ad aggravare la già pesante fase dell’economia, caratterizzata da un drastico rallentamento dei consumi che, a nostro avviso, subiranno un ulteriore contraccolpo con l’annunciato aumento dell’aliquota Iva previsto per il prossimo mese di ottobre da un aumento generalizzato dei costi dei carburanti, dell’energia elettrica, del costo del lavoro.
Tutto ciò sta generando un forte clima di sfiducia delle famiglie.
Per tali ragioni, chiediamo alle amministrazioni locali della nostra provincia di correggere le anomalie delle imposte per costruire un sistema almeno più equo.
La UIL Pensionatiauspica un fisco sulla casa più equo per lavoratori e pensionati attraverso aliquote ridotte legate al reddito ISEE sulla prima casa; maggiori detrazioni per i pensionati senza figli a carico; l’equiparazione delle detrazioni di 50 euro per le famiglie con disabili over 26 anni; l’equiparazione a “prima casa” delle abitazioni di anziani e disabili ricoverati in strutture socio sanitarie.
Le risorse potrebbero venire appunto dall’aumento progressivo delle aliquote a partire dalla seconda casa, ivi comprese le abitazioni affittate a canone libero, lasciando al 7,6 per mille quelle affittate a canone concordato : un modo per rendere più “conveniente” il canone concordato rispetto a quello libero.
Queste sono alcune proposte chela UIL Pensionatiavanza alle Amministrazioni locali e sulle quali auspica di trovare le giuste sensibilità, consapevoli delle grandi difficoltà in cui versano la stragrande maggioranza delle Amministrazioni, non può sfuggire che il recupero delle risorse attraverso l’imposta sulla casa, la temuta IMU, rischia, così come è stata studiata, di essere una patrimoniale per i poveri.
La UIL Pensionati, su questi aspetti, nei mesi a venire effettuerà un continuo monitoraggio, fino al 30 settembre, termine ultimo per i comuni per approvare definitivamente i loro regolamenti e le aliquote per l’anno 2012, non esitando un solo minuto ad esercitare ogni forma di pressione per cercare di disegnare un fisco locale più equo.
Agrigento, 20giugno 2012