L’autismo in Italia colpisce un bambino ogni 150 e i casi sono in aumento. Le cause sono sconosciute e non esiste una cura. È il dramma silenzioso dell’autismo, il dramma delle famiglie con figli autistici anche in età adulta.
L’aspetto più drammatico e che sta più a cuore alle famiglie con i figli autistici è la carenza di servizi di assistenza da parte delle istituzioni (sia locali che nazionali).
A questa va aggiunta la carenza di professionalità in grado di operare nel campo dell’autismo.
In Italia, grazie al lavoro delle associazioni si stanno facendo piccoli progressi. Un esempio su tutte, la onlus “Genitori e Autismo” con sede a Roma, la quale sta lavorando ad un progetto che prevede l’apertura di un nuovo centro che permetta ai bambini di svolgere una serie di attività comportamentali utili al miglioramento della loro vita. Il progetto sarà realizzato esclusivamente con finanziamenti privati.
In America viene utilizzato il metodo ABA- Applied Behavior Analysis (analisi
comportamentale applicata),utile per migliorare i comportamenti socialmente significativi. Poco si è fatto per questa malattia ed altresì niente per alleviare il silenzioso dramma delle famiglie.
In Inghilterra, il parlamento ha approvato la Autism Act, la prima legge inglese dedicata a una disabilità specifica, la quale stabilisce nel dettaglio che il Ministro della Sanità elabori e promulghi una strategia per migliorare la vita delle persone con disturbo dello spettro autistico.
Ad Agrigento, la Cgil ha scelto di affrontare il tema della “Riabilitazione: quali percorsi e progetti di vita?” con una iniziativa che si terrà alle ore 16 del 18 Novembre nella Biblioteca “Franco La Rocca” di Agrigento.
Un plauso meritatissimo alla Cgil.
In quella sede, ricca di contributi scientifici, i genitori di bambini affetti da autismo attendono risposte concrete e rassicurative, per i loro figli.
Aldo Mucci
Purtroppo si sa, non esiste un vero welfare state. Sono le famiglie storicamente che assolvono questo compito in Italia. Felice che abbia diciamo “richiamato” l’argomento. Non c’è bisogno per forza di far cenno agli americani o agli inglesi, almeno non soltanto. Anche noi italiani siamo all’avanguardia in questo campo, senza che nessuno sovvenzioni specificamente. La settimana scorsa un equipe tutta italiana ha messo a punto un sistema per misurare l’effetto della cura sulla malattia. Il sistema si chiama DTI, è stato messo a punto a Tor Vergata e pubblicato sul “Journal of Autism and Developmental Disorders” che da sempre considera l’Italia un paese di riferimento nella ricerca sul campo.
Grazie per la sua nota.Ho citato gli USA e gli inglesi per far sì che si continui con interesse al problema autismo. Ho letto il “Journal of Autism and Developmental Disorders”,è di grande riferimento.Per quanto riguarda l’Italia da sempre considera un paese di riferimento nella ricerca sul campo non ho dubbi,ma quello che manca in Sicilia è la “rete integrata”.