Agrigento – Della difesa d’ufficio dell’Amministrazione Comunale rispetto la denuncia che questo Direttivo nei giorni scorsi aveva lanciato per il mancato finanziamento di interventi di riqualificazione per le scuole agrigentine, vale la pena sottolineare l’assenza della necessaria autocritica rispetto ad una vicenda che comunque la si guardi ha rappresentato solo una opportunità persa, il cui costo irrimediabilmente lo paga la collettività principalmente in termini di assenza di servizi e infrastrutture.
Infatti, se le responsabilità di un’Amministrazione fossero solo di carattere burocratico, l’autoassoluzione espressa avrebbe un senso, benché basata su una incompetenza tutta da dimostrare, ma dinanzi al mancato finanziamento d’interventi di ristrutturazione d’immobili comunali i cui benefici sarebbero stati goduti da tutta la cittadinanza, la responsabilità è priettamente politica e non la si può scaricare sulle segreterie scolastiche.
Il tema principale della denuncia era evidentemente la manifesta assenza della necessaria regia dell’amministrazione nel coordinare e guidare la presentazione delle istanze, implicitamente ammessa anche nella stessa replica. Una regia, del resto, di fatto obbligata visto che gli immobili sono e restano di proprietà del comune, e che le relative istanze, presentate in modo congiunto dall’istituto scolastico e dal Comune (quindi in maniera paritaria e non subordinata), presupponevano specifiche competenze tecniche non usualmente in possesso delle segreterie scolastiche. Infatti le stesse segreterie che per anni hanno raccolto centinaia di migliaia di euro per progetti di arredi, laboratori, attrezzature scolastiche progetti educativi e formativi etc. si sono ritrovate improvvisamente a dover dissertare di interventi di efficienza energetica, o di abbattimento delle barriere architettoniche, o ancora dell’adeguamento degli impianti tecnologici, con le conseguenti e scontate difficoltà.
La specificità del bando richiamata nella replica dell’Amministrazione, ovvero la sinergia tra istituti scolastici e amministrazione comunale, non si doveva limitare alla formalità della presentazione della candidatura con la compilazione dei rispettivi questionari in maniera disgiunta, ma avrebbe dovuto riguardare soprattutto il contenuto dell’istanza stessa, rendendo coerenti gli interventi proposti con le schede di autodiagnosi predisposte, sostituendosi e integrando le indicazioni dei dirigenti scolastici. Questo se si avesse veramente voluto non partecipare al bando ma vincerlo.
Nelle giustificazioni riportate nella nota dell’Assessore Bruno parrebbe peraltro contenuta una pesante ammissione che ben inquadrerebbe il reale interesse dell’amministrazione verso il bando. Quando si sostiene che il bando non richiedeva di “presentare delle proposte-strutturate, ma soltanto delle proposte-richieste di massima” si sta per caso ammettendo che il comune nei 90 giorni e più a disposizione non aveva redatto neanche le progettazioni preliminari per gli interventi? Se fosse vero, posto che il bando stesso voleva che s’indicasse il grado di progettazione per l’intervento stesso in possesso del Comune riconoscendo punteggi crescenti in virtù del livello di definizione, significherebbe che le nostre istanze sono di fatto partite con un handicap di 15 punti su 100. Per semplificare: il livello di definizione più basso consentito dal bando era proprio il livello “di massima”, ovvero uno o due paginette A4 di relazione e un paio di piante, valutate 5 punti, una progettazione preliminare valeva 10 punti, quella definitiva 15 e quella esecutiva 20. Dubitiamo che nelle prime 150 istanze finanziate ce ne sia una con un livello di definizione pari alla proposta di massima, e siamo sicuri che molte progettazioni preliminari e definitive siano state redatte appositamente per il bando, segno dell’interesse e della determinazione delle amministrazioni nel perseguire l’obiettivo. Se davvero ad Agrigento abbiamo pensato di poter essere selezionati senza redigere un progetto almeno preliminare abbiamo bisogno di un bel bagno di umiltà.
In ultimo, nella speranza che l’auspicio dell’Assessore in merito allo scorrimento della graduatoria porti almeno un finanziamento per Agrigento, la realtà dei fatti ci dice, che di 9 istanze presentate e cofirmate dall’Amministrazione, non ne abbiamo avuta finanziata neanche una e come al solito la colpa è sempre degli altri.