Domenica pomeriggio. Il caldo torrido dell’estate siciliana comincia a farsi sentire. 31° all’ombra, con un tasso d’umidità del 39° (questi i dati registrati), si fanno sentire.
Al terminal degli autobus, in piazzale Rosselli, sotto una palla di fuoco alta nel cielo, arrivano i bus della TUA (Trasporti Urbani Agrigento).
Vedere scendere i passeggeri da questi mezzi di trasporto, è sempre uno spettacolo: facce sudate; aspetto stralunato; andamento barcollante. I più fortunati tra loro, vengono dalla frazione marinara di San Leone.
Hanno ancora indosso il costume da bagno e sono vestiti in maniera molto leggera, o quasi seminudi. Chi invece ha la sventura di doversi spostare da un’altra frazione o da uno dei quartieri del centro città, è vestito normalmente. Nella migliore delle ipotesi con jeans e camicia o maglietta.
Ma se osservare i passeggeri è uno spettacolo, ancor più lo è guardare gli autisti. Le loro camicie sembra siano state tirate fuori dalla lavatrice in quel momento, ed essere state indossate senza neppure aver aspettato che si asciugassero un po’. Ampie chiazze di sudore sul dorso delle camicie celesti; l’alone sotto le ascelle e i rivoli che scorrono ancora davanti, caratterizzano gli equipaggi di questi bus.
La calura è tale, che al terminal, in prossimità di altri bus, c’è gente messa sul lato che fa ombra, alla ricerca di un po’ di ristoro. Alcuni sono seduti in terra, altri addirittura coricati. Poco male, ancora qualche minuto di sofferenza, poi saliranno a bordo, dove li attendono comode poltroncine e l’aria condizionata.
Lo stesso non può dirsi per i mezzi di trasporto urbani. Qui l’aria condizionata è un sogno. Che ci siano 31° o 40° poco importa. L’aria condizionata non c’è, o se c’è, non funziona. Prendere uno di questi mezzi di trasporto pubblico, è un’esperienza indimenticabile.
Il ricordo, le sensazioni, le emozioni che porterete con voi, di questo, per fortuna, breve viaggio, saranno le stesse di chi si è ritrovato ad attraversare i villaggi africani a bordo di quegli autobus gremiti di gente, dove l’odore di ascelle e piedi si mescola con quello delle galline che spesso vengono lì caricate insieme ai passeggeri.
Il sole è sempre una palla di fuoco alta nel cielo. Un autista, dopo essersi nuovamente asciugato la fronte con un fazzolettino – dotazione di bordo? -, guarda l’orologio e si rimette al posto di guida. Se fuori ci sono 31°, sull’autobus, fermo sotto il sole, ci si potrebbe cuocere le uova posandole sul cruscotto.
Altro giro, altra corsa. Un passeggero si attarda a salire. Cerca di prendere ancora una boccata d’ossigeno, prima di entrare nel bus. Scenderà boccheggiante a fine corsa. Il camicia-bagnata mette la marcia a quella padella bollente che è il mezzo che guida e con l’espressione di rassegnazione di chi sa che non c’è nulla da fare, che l’aria condizionata non c’è, che le corse e le ore di lavoro vanno fatte, riparte nuovamente.
A fine giornata, le ‘uova’ sono cotte. Ore ed ore sul sedile di un mezzo senza aria condizionata sotto questo ardente sole siciliano, farebbero sode anche le uova di struzzo, e certamente, le ‘uova d’autista’ non avendo le stesse dimensioni cuociono prima.
Di ritorno a casa, porterà pantaloni e camicia già lavati, basterà soltanto stenderli, e ‘uova sode’.
E i passeggeri? Il loro viaggio è breve. Le uova non faranno in tempo a cuocersi, ma in compenso alla modica cifra di poco più di un euro, avranno avuto la possibilità di fare una salutare sauna, che li aiuterà a smaltire tossine e pancetta, percorrendo inoltre – ma questo è forse l’optional… – la tratta per la quale hanno pagato il biglietto.
Coraggio ragazzi, quello di oggi è solo l’inizio. La stagione estiva si prospetta lunga e le temperature piuttosto roventi…
Gian J. Morici
Tutto schifosamente pessimo. Non c’è altro da dire VERGOGNA !!!!!
-Caro Gian J. Morici,che descrizione,complimenti,non potevi essere + realistico di così x farmi sentire angosciata in attesa di…Poi mi si chiede come faccio a stare barricata in casa durante la bella stagione..Perchè? C’è altra soluzione?Il mare vicino è inquinato,il servizio urbano..lo hai appena descritto,le strade senza 1 filo d’ombra.. Odio L’Estate!!