La vicenda della Cattedrale, il crollo del Palazzo Lo Jacono, l’evacuazione di tante famiglie ed in ultimo anche di un palazzo in Via Imera, dicono forte e chiaro che il centro storico di Agrigento cade a pezzi.
Tutto questo crea ovviamente allarme e preoccupazione, per questo appaiono del tutto fuori-luogo ed inopportune le polemiche politiche o l’avvio prematuro della campagna elettorale.
Occorre trasformare questo enorme problema, l’attuale emergenza in una straordinaria opportunità per “ mettere positivamente mano ” al Centro Storico facendolo divenire un grande cantiere di lavoro, per rivitalizzarlo e recuperarlo ad una funzione sociale ed economica, che migliori la qualità della vita della Città.
E’ indispensabile, a nostro giudizio, mettere attorno ad un tavolo le migliori competenze della Città: Ordini professionali tecnici ( Architetti, Geologi, Ingegneri, etc. ); il mondo dell’Impresa ( Ance, Artigiani Edili ); CGIL, CISL, UIL che, insieme alla Deputazione agrigentina tutta, all’Amministrazione Comunale, alla Chiesa ed alle forze politiche, definiscano compiutamente sia l’entità degli interventi da effettuare sia un percorso fattibile per finanziare tali interventi, coinvolgendo risorse private e pubbliche ( comunali, regionali, nazionali e comunitarie ).
Il Centro Storico da luogo di pericolo e di paura deve tornare ad essere uno straordinario luogo dove è possibile vivere e fare turismo.
Non è utopia, se davvero ci mettiamo a lavorare per la Città ed eliminiamo inutili protagonismi.
Creiamo insieme questo momento e candidiamo il Sindacato CGIL, CISL, UIL e l’Amministrazione della città ad essere momento di catalizzazione di queste forze ed energie per passare dai propositi alle proposte.
Agrigento, 13 maggio 2011