“Il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, mi comunica che la Giunta regionale di Governo, nella seduta di ieri 30 dicembre, ha stanziato ben venticinque milioni di euro (oltre cinquanta miliardi delle vecchie lire) per il rifacimento e la sistemazione della vecchia rete idrica della città di Agrigento.
E’ una notizia che attendevo da tre anni, da quando cioè mi sono insediato.
La Città, in tempi brevi, può così finalmente realizzare la sua principale aspirazione: avere a disposizione l’acqua ventiquattro ore su ventiquattro, giorno e notte.
Quello che in tante altre città d’Italia è la norma, ad Agrigento è infatti sempre stata una chimera ed una vana attesa.
Nel 2008, quando a Roma si propagandava il governo Berlusconi come “governo del fare”, mi sono rivolto al Presidente del Consiglio ed al ministro Alfano per far assegnare ad Agrigento, con le procedure della grande urgenza, le somme necessarie per rifare la rete idrica cittadina, ridotta ad un colabrodo, e cancellare la nomea di una città capitale della sete.
Però, malgrado le mie sollecitazioni ed i continui viaggi della speranza a Roma ed ai Consigli dei ministri dell’Aquila e di Napoli, dopo due anni di promesse, il governo romano, a fine 2009, se ne è lavato le mani.
Con tanta amarezza, all’inizio del 2010, ho ripreso il progetto dai cassetti dei ministeri e l’ho portato alla Regione.
La solidarietà degli attuali ex assessori Cimino, Di Mauro e Gentile è stata determinante per l’approvazione del progetto da parte della Commissione regionale dei lavori pubblici della Regione.
Il presidente Lombardo è stato di parola: mi aveva assicurato che, approvato il progetto, avrebbe trovato i soldi.
Ora avere a disposizione della città venticinque milioni di euro in un momento di crisi non è stato facile.
Il minimo che potremo fare sarà di dare la cittadinanza onoraria al presidente Lombardo che consente oggi, con questo finanziamento storico, di dare corpo al sogno degli agrigentini: avere l’acqua corrente nelle loro case.
Il futuro della Città si può adesso disegnare con fiducia e speranza, partendo da questa importante decisiva opera, fondamentale per la civile convivenza.”
31 dicembre 2010