Sequestrata, violentata e costretta a prostituirsi, riesce a salvarsi tramite il noto social network. È accaduto a una 23enne originaria del messinese, che, fuggita di casa un anno fa, ha incontrato un uomo del quale si conoscono solo le iniziali (T.O), il quale l’ha avviata alla prostituzione. 50 euro per ogni prestazione sessuale, dei quali 30 andavano al protettore, che si occupava pure di trovare i clienti alla ragazza. Una vicenda che avrebbe potuto avere un diverso sviluppo, quando la giovane conosce S.A, di Fiumefreddo, sposato e con tre figli. L’uomo intraprende con la giovane una relazione, fin quando non scopre il fatto che la ragazza si prostituisce. A quel punto, pensa anche lui di approfittare della situazione e le sottrae i rimanenti 20euro che restano alla ragazza per ogni prestazione sessuale effettuata. S.A., presenta alla 23enne un altro uomo, un sessantenne le cui iniziali sono I.D., il quale si offre di ospitarla. Un ospitalità che si trasforma ben presto in un inferno peggiore di quello che la ragazza aveva conosciuto fino a quel momento. L’uomo infatti la sequestra e le impedisce ogni contatto con il mondo esterno. Una riduzione in schiavitù. Unici contatti, forse non compresi dal sessantenne, un telefonino con la possibilità di collegarsi ad internet. Grazie a fb, la ventitreenne conosce una ragazza di Messina, alla quale racconta la sua storia. La nuova amica, resta impressionata dai lividi che ha sul viso la ragazza e che può vedere grazie alla webcam. Inizia così a raccontare ai suoi amici del social network la storia della giovane e un poliziotto palermitano, a seguito di quanto appreso allerta i colleghi di Catania e Messina, che riescono a salvare la giovane.