Il governo ucraino sostiene di avere le prove che il missile che ha colpito l’aereo della Malaysia Airlines nell’est dell’Ucraina è stato lanciato da tre persone, due delle quali sono state arrestate.
Uno dei due uomini tratti in arresto dalle autorità di Kiev, aveva con sé documenti che indicherebbero che si tratta di un esperto di sistemi di lancio missilistico.
Mentre il primo ministro ucraino Arsney Yatsenyuk sollecita il sostegno della comunità internazionale affinchè sia possibile risalire ai responsabili dell’abbattimento dell’aereo civile, chiedendo che la tragedia sia trattata come crimine di guerra a L’Aia, il team di 17 ricercatori dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa ai quali è stato permesso di esaminare il relitto dell’aereo sottolineano come il loro sopralluogo sia durato non più di 75 minuti, trascorsi i quali sono stati costretti da uomini armati ad abbandonare l’area dove si è consumata la tragedia che ha causato 298 vittime, 80 delle quali erano bambini.
Un atteggiamento quello delle forze separatiste che controllano la zona, che ha dato motivo di sollevare ulteriori dubbi in merito alle responsabilità dell’accaduto, dubbi che si addensano anche sull’indagine che riguarda le scatole nere dell’aereo colpito che, così come dichiarato da Kostyantyn Batovsky, un consigliere del governatore della regione di Donetsk in Ucraina orientale, sarebbero state localizzate dai separatisti filo-russi che dovrebbero verificarne il contenuto per ricostruire quanto accaduto al volo Malaysia Airlines MH17.
E proprio in merito all’analisi delle scatole nere che nasce un’ulteriore controversia visto che la complessità tecnica del sistema rende improbabile che i separatisti siano in grado di analizzarne i contenuti senza l’assistenza di personale esperto, che potrebbe essere fornito dai russi, i quali se coinvolti in questa drammatica storia, così come sostenuto da più parti, avrebbero tutto l’interesse a far sparire ogni prova della loro responsabilità.
La teoria secondo la quale Mosca non sarebbe coinvolta visto che il fatto è accaduto nello spazio aereo ucraino, non regge, visto che a prescindere da dove sarebbe partito il missile, se si avesse la certezza che a lanciarlo sono state forze separatiste si avrebbe contestualmente la certezza della provenienza dell’arma e di chi avrebbe istruito o materialmente lanciato l’ordigno che ha abbattuto l’aereo civile.
Da più parti si chiede un immediato cessate il fuoco per rendere possibile una “seria indagine internazionale”.
Vladimir Putin scarica sulle forze ucraine la responsabilità dell’abbattimento dell’aereo, colpevoli – secondo il presidente russo – di combattere i ribelli anziché negoziare con le forze separatiste filo-russe.
Dichiarazioni, quelle di Putin, che anziché chiarire le dinamiche dell’incidente alimentano il dubbio di una responsabilità diretta dei russi.
Gian J. Morici