Roma, 27 apr. (LaPresse) – “Chiaramente occorrerà leggere le motivazioni della Cassazione, che come sappiamo non entra nel merito della definizione del reato contestato, ma dinanzi a questo ennesimo sfacelo possiamo contestare o no le rovine che restano, e che pagano soltanto i cittadini? È lecito o no domandarci se qualcuno pagherà mai per quanto accaduto? Dietro a questo disastro giudiziario c’è una colpa grave, o si è trattato di una mala interpretazione del diritto?”. È lo sfogo, raccolto da LaPresse, dell’avvocato Stefano Giordano, legale dell’ex numero 2 del Sisde Bruno Contrada.”I magistrati pagheranno mai per le proprie colpe o non pagheranno perchè sono magistrati? La rovina che è stata fatta a gente che ha veramente lottato contro Cosa nostra è un regalo fatto alla mafia – ha detto Giordano -. Compito del magistrato non è fare lo storico, ma perseguire i reati. La vittima più grande è tutta la magistratura, ed è venuto il momento di prendere atto di questo sfacelo che in trent’anni è servito soltanto a far spendere soldi ai contribuenti e ad arricchire chi ha costruito la sua fortuna scrivendoci sopra libri, o realizzando trasmissioni televisive. Un business che oggi lascia solo rovine. La trattativa non è un reato. Può essere un comportamento più o meno deplorevole, ma non è un reato. Il patteggiamernto è una trattativa. Pagare un collaboratore di giustizia è una trattativa. Se ci fosse il reato di trattativa, sarebbero responsbili tante persone. I soggetti istituzionali ingiustamente accusati di aver aderito a questa minaccia sono completamente innocenti. Se ne prenda atto una volta per tutte”.
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12 Settembre 2024