I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Gorizia e della Compagnia di Monfalcone hanno eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei responsabili di una società con sede nella provincia di Ancona operante in appalto diretto all’interno dei cantieri della Fincantieri S.p.A. di Monfalcone, Genova ed Ancona. Gli arrestati sono ritenuti responsabili dei reati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, estorsione, violenze e minacce nei confronti di almeno 16 dipendenti, quasi tutti extracomunitari. L’attività, coordinata dalla Procura di Gorizia, ha infatti consentito di accertare che gli indagati, in qualità di capo cantieri, mediante violenza fisica o verbale e con la minaccia di licenziamento o mancato rinnovo del contratto di lavoro in caso di rifiuto, si facevano restituire mensilmente dai lavoratori circa il 15% dello stipendio percepito in busta paga (che formalmente risultava corretta). Per massimizzare i profitti, si facevano corrispondere anche una somma variabile tra 700 e 1000 euro per l’assunzione, nonché gran parte della somma percepita con la cassa integrazione in alcuni mesi del periodo di lockdown e 50 euro al mese per l’utilizzo dello spogliatoio.
Numerose le perquisizioni domiciliari effettuate nel corso dell’operazione dai Carabinieri, che hanno proceduto anche al sequestro preventivo di 31.500 euro giacenti sui conti correnti intestati agli indagati o risultanti nella loro disponibilità, quale somma illecitamente sottratta ai lavoratori.
Commenti Facebook