Attilio Fontana (pres. Lombardia) a 24Mattino su Radio 24: coronavirus, “Su dispositivi fatto tutto possibile Sia noi sia lo Stato“
“Sui dispositivi abbiamo fatto quello che abbiamo potuto e lo Stato ha fatto quello che ha potuto”. I dispositivi di protezione personale, come le mascherine, “dovevano arrivare da chi deve gestire un’emergenza nazionale, quando si tratta di epidemie di carattere internazionale, lo dice la Costituzione, che è compito dello Stato – ha aggiunto a Radio 24 – Noi abbiamo cercato di supportare, e questa non è una accusa, di comprare nel mondo i dispositivi ma non era facile trovarli”.
“Da 2 anni chiedevamo di assumere medici ma era impedito da una legge nazionale”
“Noi stiamo chiedendo da due anni di darci la possibilità di assumere più medici ed infermieri e quando parlavo di autonomia usavo sempre questo esempio. Purtroppo la storia mi ha dato ragione” – afferma Attilio Fontana presidente della Regione Lombardia a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24 parlando della gestione dell’emergenza Coronavirus. “Se avessimo potuto assumere più medici e infermieri, avendo le risorse per farlo, ed essendoci invece impedito da una legge nazionale – ha concluso a Radio 24- forse avremmo potuto affrontare con meno ansia anche questo evento”
“Da riapertura regionalizzata più danni che vantaggi”
Una riapertura regionalizzata “credo che sia una riapertura monca, zoppa, che non consentirebbe un equilibrato sviluppo alle Regioni che aprono” – ha sottolineato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, a 24Mattino. “C’e’ una tale interconnessione tra le filiere produttive e tra le varie attività commerciali che c’è veramente il grosso rischio che faccia più danni che vantaggi una apertura a spizzichi e bocconi e a macchia di leopardo – ha aggiunto a Radio 24 – Sono convinto che la riapertura debba avvenire quando il rischio del contagio si sia concluso o sia vicino alla conclusione su tutto il territorio. Proprio per i collegamenti che saranno necessari c’è il rischio che il contagio possa riprendere senza sapere da dove riparte. Penso sia una valutazione che debba essere fatta nella sua globalità”. Noi in Lombardia “non è che vogliamo aprire rischiando – ha concluso a Radio 24 – ho sempre detto che la riapertura deve essere subordinata alla sicurezza”.
Coronavirus, “mai avuto l’ardire di decidere da solo”
“Chi è convinto di non avere sbagliato niente è un po’ presuntuoso. Io ritengo che abbiamo fatto tutte le scelte che abbiamo ritenuto e che continuiamo a ritenere migliori. Non essendo io medico in nessun momento mi sono assunto l’ardire di decidere da solo” ha dichiarato Attilio Fontana parlando della gestione dell’emergenza Coronavirus . “Valutavo le proposte che mi facevano i tecnici e con loro decidevamo. Prima di prendere ogni decisione è stata fatta una valutazione condivisa tra tutti coloro che se ne intendevano. – ha concluso a Radio 24 – Se fosse stata sbagliata ogni scelta, tutta la Regione Lombardia avrebbe avuto gli stessi numeri e gli stessi drammi”.
Coronavirus ospedale Fiera durante picco massimo ‘Può’ servire per il futuro, anche se mi auguro di no’
“Noi dovevamo – e questa richiesta è stata fatti dagli esperti, dai nostri virologi – preparare una diga nel caso in cui si fosse verificato il superamento dell’argine da parte dell’epidemia. Può servire per il futuro ma mi auguro non debba mai servire”. Così Attilio Fontana presidente della Regione Lombardia a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24 ha parlato della realizzazione dell’ospedale alla Fiera di Milano “Una volta che viene fatta un’iniziativa per progettare il futuro viene subito contestata”, ha aggiunto parlando delle polemiche per i pochi posti letto occupati. “Spero che questo ospedale si svuoti e che nessuno ci rientri, ma è stato costruito nel momento di massimo picco per il virus quando ormai i posti nelle terapie intensive erano finite e un aumento non poteva essere realizzato. Noi – ha sottolineato a Radio 24 – temevamo che la cosa andasse avanti ma grazie a Dio non è stato cosi “.
Luigi De Magistris (sindaco Napoli ) a 24Mattino su Radio 24: “Riapertura musei a maggio, la gente è disciplinata “
“Nel mesi di maggio si può ipotizzare apertura dei luoghi della cultura e dei musei, sempre rispettando le distanze sociali e attraverso prenotazioni e app. La gente è molto disciplinata e ha capito che deve auto disciplinarsi per difendersi”. Così Luigi De Magistris a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24. “Sarà invece più complicato per teatri e cinema e bisognerà trovare per questi settori formule nuove” conclude a Radio 24..
Alfonso Urso (vicepres. Copasir) a 24Mattino su Radio 24: coronavirus, chiederemo a ministro Di Maio chiarimenti ufficiali dal governo cinese
“Ieri persino la Merkel ha chiesto spiegazioni al governo cinese su come sia nato questo virus e perché sia stato dato un tardivo allarme al mondo. Lo avevano fatto già Trump, Macron, il premier australiano… l’Italia, che è la principale vittima, mi sembra strano che non abbia chiesto a sua volta chiarimenti ufficiali al governo cinese. Questo può significare che non si vuole disturbare il manovratore magari perché esso è già oggi fin troppo influente nel nostro Paese”. Lo ha detto il senatore Alfonso Urso vicepresidente del Copasir a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24 che sulla possibilità di convocare Di Maio sulla questione aggiunge: “Di Maio già doveva venire, poi la convocazione è stata rinviata di giorno in giorno. Io credo che sia necessario, e domani ne parlerò esplicitamente nella riunione del comitato presieduto da Volpi, chiedere di accertare come sia accaduto tutto ciò e perché il nostro governo, a differenza di altri, non agisca per avere chiarezza”.
Coronavirus, golden power per aziende intraeuropee
“Non si tratta soltanto di attori stranieri fuori dall’Unione Europea, non è soltanto la Cina o i fondi asiatici e islamici. Nel recente provvedimento del governo, che personalmente ho sollecitato ripetutamente e con me l’intero Copasir, si prevede in via emergenziale che la golden power oltre che essere estesa ai settori bancari e assicurativi e alla filiera alimentare e sanitaria, riguardasse anche soggetti dell’Ue che possono approfittare della debolezza delle imprese italiane per appropriarsene” – ha detto il senatore Alfonso Urso vicepresidente del Copasir. “Come emerge dalle relazioni pubbliche è evidente a tutti che già alcuni Paesi e le loro aziende hanno approfittato della recessione del 2008 per appropriarsi di settori strategici del nostro Paese”. – e continua a Radio 24 – “Persino la Commissione Europea con le linee guida su gli investimenti esteri ha consigliato agli Stati dell’Unione Europea di elevare gli scudi, la goldenpower anche nei confronti di aziende intraeuropee”
Coronavirus, “possibili azioni predatorie asset strategici”
“Già nella relazione annuale presentata in parlamento nel febbraio 2018 dall’allora governo Gentiloni era evidente come vi fosse una regia straniera nell’opera di ‘colonizzazione predatoria’ in atto nei confronti di imprese italiane che operano in alcuni settori strategici. Il Copasir aveva già attuato un’indagine conoscitiva sul settore delle telecomunicazioni nella presidenza Guerrini nel 2018, conclusa lo scorso anno e in cui nel settore delle telecomunicazioni, e quindi 5G e app Immuni, noi evidenziavamo come non fosse possibile consegnare l’infrastruttura delle telecomunicazioni alle aziende cinesi perché esse operano con un sistema di potere che, di fatto, le obbliga a diventare esse stesse strumento, ove richiesto, dei servizi segreti cinesi, e quindi proteggere i nostri dati, di imprese e cittadini, da possibili incursioni malevole”. Lo ha detto il senatore Alfonso Urso vicepresidente del Copasir a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24 “Quel rapporto è pubblico – continua – e in quel rapporto all’unanimità il Copasir dava istruzioni precise al governo per proteggere l’infrastruttura delle telecomunicazioni. Ora l’indagine riguarda il settore bancario e assicurativo, indagine ora ancora più necessaria perché il Paese si è ulteriormente indebolito, e quindi oggi è possibile che accada quello che già temevamo prima, cioè di azioni predatorie di shopping di quelli che sono gli asset strategici del Paese, a cominciare da banche e assicurazioni”.