“IL DIRITTO UMANO ALLA SCIENZA E’ LA CHIAVE PER AFFONTARE LE MINACCE PIU’ GRANDI”
Al via in Etiopia il VI Congresso Mondiale per la libertà di ricerca scientifica, organizzato da Associazione Luca Coscioni e Science for Democracy insieme all’Unione Africana. Una due giorni sul diritto a godere dei benefici del progresso, applicati ai temi come: SVILUPPO SOSTENIBILE; CELLULE STAMINALI ED EDITING DEL GENOMA; DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI; LIBERO ACCESSO AI DATI E INTELLIGENZA ARTIFICIALE
“Il nostro obiettivo comune è quello di portare i benefici della ricerca scientifica a tutto il pianeta, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Attraverso il progresso scientifico possiamo affrontare alcune delle minacce più grandi, da pandemie come il Coronavirus ai cambiamenti climatici e la desertificazione. E in questo modo contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile”. Si è aperto con un videomessaggio del Viceministro agli affari Esteri Emanuela Del Re il VI Congresso Mondiale per la libertà della ricerca scientifica, in corso tra il 25 e il 26 febbraio ad Addis Abeba, Etiopia.
Un appuntamento organizzato da Associazione Luca Coscioni e Science for Democracy, insieme all’Unione Africana e che per due giorni sarà luogo di dibattiti, proposte, soluzioni sul diritto a godere dei benefici del progresso, applicati ai temi come: SVILUPPO SOSTENIBILE; CELLULE STAMINALI ED EDITING DEL GENOMA; DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI; LIBERO ACCESSO AI DATI E INTELLIGENZA ARTIFICIALE.
Oltre ai vertici dell’Associazione Luca Coscioni e dell’Unione africana – con Ministri e rappresentanti governativi da tutto il continente – saranno presenti personalità accademiche e scientifiche come Sir Richard John Roberts, Premio Nobel per la medicina; Malin Parmar, Professoressa associata presso il Dipartimento di neurobiologia rigenerativa e dello sviluppo, Lund University, Svezia; Mikel Mancisidor, professore Associato, Washington college of Law, co-redattore del Commento Generale sull’art. 15 del Patto ONU); Giulio Cossu, professore di Medicina Rigenerativa, University of Manchester; Michele De Luca, professore ordinario nel Dipartimento di Scienze della Vita e Direttore del Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia; Pete Coffey, professore di Psicofisica Visuale presso l’Istituto di Oftalmologia, Faculty of Brain Sciences, University College London, United Kingdom; Ghada El Kamah, professoressa di Clinica Genetica.
“Questo Congresso in particolare è di importanza cruciale per promuovere un dibattito sul raggio di azione e sulle possibili implicazioni del cosiddetto “Diritto alla Scienza” – ha continuato Del Re. Soprattutto alla luce della recente pubblicazione del Commento Generale preparato dal Comitato per i Diritti Economici e Sociali su questa questione in particolare. I pilastri di questa lodevole iniziativa, che di fatto delimitano il perimetro della discussione, sono in particolare due articoli. Il primo è l’Articolo 27 della Dichiarazione dei Diritti Umani, che afferma che “ognuno ha il diritto di partecipare liberamente alla vita culturale della comunità, il diritto di godere delle arti e di condividere e godere degli avanzamenti della scienza e dei suoi benefici. L’altro è articolo è l’articolo 15 della Convenzione Internazionale per i diritti sociali, economici e culturali, che chiarisce come gli Stati debbano riconoscere il diritto di ognuno a beneficiare del progresso scientifico e delle sue applicazioni.
“La scienza – ha concluso il viceministro – ha un impatto davvero importante in quasi tutti gli aspetti della vita umana. Certo, si tratta di uno strumento potentissimo per l’avanzamento dello sviluppo umano. Ci tengo a dire che il diritto di beneficiare del progresso scientifico implica sia la libertà, come quella di partecipare al progresso scientifico e alla ricerca, sia diritti, come il diritto a beneficiare del progresso scientifico. Ma contiene anche doveri, incluso quello degli Stati di combattere e prevenire ogni forma di discriminazione nel disegno e implementazione di politiche legate alla scienza”.