In un tweet pubblicato ieri sera, il Segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti ha scritto: “PD e M5S rappresentano oltre il 40% dell’elettorato italiano e se ci apriamo ad altre forze del centrosinistra è positivo…”
Al nostro portavoce ( Movimento Astensionista Politico Italiano) Antonio Forcillo la cosa non poteva passare inosservata, che a Zingaretti ha così risposto: “Spiace contraddirti, ma il 40% non è espressione di “tutto” l’elettorato italiano… Conta i voti e rapportali all’intero corpo elettorale (quasi 51 milioni di elettori alle europee 2019) e poi mi sai dire…” aggiungendo inoltre, dopo aver controllato i dati delle europee 2019: “Ma che razza di percentuali dai? Alle europee il PD ha preso 6.129.355 voti che rispetto ai quasi 51 milioni di elettori rappresenta il 12% degli italiani. I cinquestelle invece ne hanno presi 4.615.651, pari al 9% degli italiani. TOTALE PD+M5S = 21%!!! Darai mica i numeri???”.
Alle risposte date Zingaretti non ha per niente controreplicato, lasciando quindi intendere l’opportunità di osservare, per l’occasione, il precetto di origine dantesca del “non ti curar di loro ma guarda e passa”.
A questo punto, a noi astensionisti politici italiani che rivendichiamo il diritto per lo meno della visibilità elettorale di chi esprime il proprio voto politico con un voto “non utile” per nessun partito o candidato, sembra che la politica italiana, compreso il partito che si autodefinisce “democratico”, sia recidivamente affetta dalla “sindrome della quarantina”.
Da questa stessa sindrome, infatti, oltre all’ex PD Matteo Renzi, ad agosto è stato colpito anche Matteo Salvini, che recandosi al Quirinale per chiedere il voto anticipato sulla base del suo 40 per cento intenzionale ha, purtroppo per lui, dovuto scoprire una realtà ben diversa.
E stesso andazzo ci sembra stia ripercorrendo, neanche tre mesi dopo, il nostro caro segretario Zingaretti, che analogamente a Renzi e Salvini dà già per certo il miraggio del 40 e passa per cento degli italiani dalla sua parte di coalizione politica.
Il Movimento astensionista, se non lo si sa, è nato dodici anni fa proprio nel metapontino, la terra dove visse, insegnò e morì il grande Pitagora.
E visto che il segretario del Partito Democratico non intende avere con gli eredi di Pitagora alcun confronto o dialogo, nonostante le numerose richieste fattegli pervenire e sistematicamente accantonate, vorremmo almeno spiegargli, una volta per tutte, come si calcola una percentuale.
Esercizio n. 1 Dato un numero fisso, per esempio la popolazione italiana odierna vale a dire 59.213.086, a quanti italiani corrisponde il 10% di essi? Si moltiplica 59.213.086 per 10 e si divide per 100. Il risultato sarà quindi 5.921.308,6
Esercizio n.2 Dato un numero di italiani, per esempio 10 milioni di essi, quale è la loro percentuale sull’intera popolazione? In questo caso si procede nel modo seguente: 10 milioni moltiplicato 100 diviso 59.213.086. Il risultato sarà 16,8%
Esercizio n. 3) E dato il numero degli aventi diritto al voto alle europee 2019, vale a dire 50.952.719, che percentuali hanno preso il PD con i suoi 6.129.355 voti e il M5S con i suoi 4.615.561 voti?
PD: 6.129.355 moltiplicato 100 diviso 59.213.086 = 12,0%
M5S: 4.615.651 moltiplicato 100 diviso 59.213.086 = 9,0%
Chiaro?