Il tribunale del riesame di Palermo ha annullato l’ordine di custodia cautelare emesso dal Gip, dott. Piergiorgio Morosini, nei confronti dell’ex sindaco di Castelvetrano Antonino Vaccarino, arrestato due settimane fa nell’ambito di un’inchiesta su presunte fughe di notizie in merito a indagini relative al boss latitante Matteo Messina Denaro.
L’indagine aveva portato anche all’arresto – oltre che di Vaccarino – del Tenente Colonnello Marco Zappalà della DIA di Caltanissetta e dell’appuntato Giuseppe Barcellona, dei Carabinieri di Castelvetrano. Per i due carabinieri le accuse andrebbero dall’accesso abusivo a un sistema informatico alla rivelazione di notizie riservate, mentre per Vaccarino l’ipotesi era quella di favoreggiamento a “cosa nostra”.
Il provvedimento emesso oggi dal tribunale del riesame non è ancora motivato e il deposito dell’ordinanza è atteso entro 45 giorni.
Vaccarino, difeso dagli avvocati Giovanna Angelo e Baldassare Lauria, aveva presentato istanza di scarcerazione al tribunale del riesame, mentre il Tenente Colonnello Zappalà si era rivolto al Gip che non ha accolto l’istanza di revoca della misura. I due carabinieri, tutt’ora in carcere, tenteranno anche loro la strada del riesame.
L’arresto delle presunte talpe di Matteo Messina Denaro (come sono state definite dalla stampa che non ha esitato a indicare i carabinieri come “corrotti”, nonostante non sia emerso alcun episodio di corruzione) com’era prevedibile ha avuto ampio risalto mediatico, inducendo anche un ex pentito – screditato da più sentenze – a cercare una rivalsa sulla stampa, pronto evidentemente alle tante “nuove eclatanti rivelazioni”, o pseudo tali, alle quali da troppi anni ha abituato l’opinione pubblica e, purtroppo, non soltanto quella.
Vincenzo Calcara, questo il nome dell’ormai noto ex pentito, non ha esitato infatti a contattare (oltre a diverse testate giornalistiche) pure il sottoscritto, nella vana speranza di poter vedersi riconosciuta una credibilità ormai impossibile da riacquistare. Ma questo è un altro aspetto, sul quale torneremo a breve…
Gian J. Morici