30 aprile: doppio attentato kamikaze a Kaboul da parte dell’Isis. Nel primo almeno 11 bambini sono morti, si trovavano vicino ad un convoglio della Nato vicino all’aeroporto di Kandahar nel sud dell’Afganistan. Feriti cinque soldati romeni e due afgani.
Il secondo ha avuto luogo sul posto all’arrivo dei giornalisti venuti per coprire l’attentato. Secondo gli ultimi dati dell’Agence France Press e del Ministero degli interno afgano sarebbero 29 i morti e 49 i feriti. L’Isis ha dichiarato di aver attaccato “apostati delle forze di sicurezza e dei media”. Sarebbero 9 i giornalisti uccisi fra i quali il responsabile dell’AFP Kaboul, Shah Marai, 48 anni, che lascia 6 figli. Iniziò la sua carriera all’AFP come autista, le sue foto hanno fatto il giro del mondo per la loro sensibilità in territorio di guerra.
Non è guerra quando si mira a civili è bambini. Ed è con la foto di un bimbo afgano di Marai che voglio ricordarlo.
E soprattutto non dimentichiamo l’Afganistan.
Luisa Pace