L’appello da noi lanciato ieri ad insorgere contro l’aggressione al Parlamento compiuta dal Partito dei Magistrati sulla persona del Sen. Carlo Giovanardi, ha trovato una rispondenza adeguata nei sentimenti dei nostri lettori, ma, come è ovvio e come ci impone sempre di prevedere il senso del limite dei nostri mezzi di comunicazione, ancora assai lontana da quello che deve essere, pena l’avvenire della nostra libertà, del nostro essere cittadini di una Repubblica democratica, una reazione adeguata. Per questo rinnoviamo il nostro caldo invito a tutti quelli che, pur condividendo i nostri sentimenti (c’è oramai tra noi qualcosa di comune, di “nostro”) non hanno ritenuto di manifestare e manifestarlo.
Se questo caso dovesse essere archiviato nell’attenzione della pubblica opinione sarebbe una irreparabile sciagura. Da tutti, dunque, un segno di consenso e di allarme. Nessuno dica “tanto quel che io penso conta solo per me”.
Rinnoviamo, dunque la solidarietà a Carlo Giovanardi, soprattutto contro il silenzio di quel tanto della stampa non ancora asservita.
Sono d’accordo, ancora una volta, con Salvo Fleres che ieri ha manifestato, assieme al suo allarme, motivato anche da precedenti preoccupanti (Fleres è stato Senatore, oltre che Assessore Regionale etc.) la sua sconsolata constatazione che in Parlamento, in cui prevalgono personaggi “con la coda di paglia”, l’acquiescenza all’oltraggio e la sopportazione dell’attentato sono inevitabili. Giustissimo. Ma siamo al punto che dobbiamo finalmente reagire all’attacco impudente alle nostre istituzioni per difendere noi stessi, qualunque sia la maggioranza di coloro che le rappresentano. Nel caso, poi, mi pare che Carlo Giovanardi, sia stato scelto come bersaglio proprio per quel qualcosa di buono che qualcuno fa persino come Commissario dell’Antimafia.
Detto tutto questo, poiché Giovanardi mi ha fatto pervenire la copia dell’Ordinanza della remissione alla Corte Costituzionale della questione, tutto sommato marginale ma certo tutt’altro che irrilevante, della necessità della autorizzazione a procedere per l’utilizzazione dei tabulati di comunicazioni telefoniche con il Parlamentare, anche nel caso in cui siano da utilizzare nei confronti della persona che con questi comunica e non di Parlamentari stessi. Questione, francamente, oltre che marginale, specie a paragone dell’enormità della questione principale del caso proprio “di lana caprina”, come si incarica lo stesso Giudice bolognese di dimostrarlo sospendendo il giudizio per la rilevanza specifica che ha in esso, il procedimento nei confronti del Senatore Giovanardi.
Ma non è di questioni squisitamente giuridiche che la mentalità propria del mio mestiere mi indurrebbe a porre e risolvere che occorre qui ed ora preoccuparsi.
Ho l’impressione che la decisione del Magistrato di sospendere il processo per l’investimento della Consulta di questa storia (del resto inesauribile…) delle intercettazioni, sia stata concepita nell’aria che tira nel Partito dei Magistrati, che non se la sente ancora di arrivare allo scontro che l’udienza preliminare ed il processo avrebbero reso ineliminabile e tale da non essere “coperto” dal silenzio della stampa. Non sono ancora pronti e consci dell’enorme questione di principio (di libertà e di democrazia) che il caso implica.
Contano sul protrarsi della nostra distrazione, sulla connivenza delle varie Rosy Bindi ed anche di altri meno incredibili Presidenti, Uffici di Presidenza, Giunta delle Autorizzazioni a procedere. E della Stampa.
Per questo non è consentito a nessuno che voglia, poi, sentirsi a posto con la propria coscienza di cittadino, fare a meno di esternare con forza la propria protesta, con la solidarietà a Giovanardi e non solo con essa.
Chi sta zitto è connivente.
Mauro Mellini
14.07.2017
L’indirizzo e-mail di Giovanardi è: carloamedeo.giovanardi@senato.it
La questione per Carlo Giovanardi è più complessa di quanto venga espresso in questo articolo.
Si veda, in proposito, il seguente importante link:
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2017/05/04/news/cosi-carlo-giovanardi-minacciava-i-carabinieri-1.300967