Mi è stata segnalata una Interrogazione Parlamentare di sei Senatori Grillini: Roberta Blundo, Mario Giarrusso, Sergio Puglia, Giampaolo Girotto, Giovanni Endrizzi, Elisa Bulgarelli “con carattere d’urgenza” al Ministro dell’Interno, con la quale si chiede al Ministro stesso “se non ritenga procedere ad un’analisi complessiva dei fenomeni” e di “approfondire le motivazioni (!!??) che sottendono all’attuale scarsissima tutela giuridica (??!!) dell’abuso sessuale infantile in contesti religiosi” e, viste le proposte che giacciono in Parlamento, di “adottare misure urgenti (un Decreto Legge?) misure di carattere normativo volte a garantire un’efficace tutela giuridica dell’integrità fisica e psichica dei minori ed in generale dei soggetti coinvolti (?!?!) ovvero inseriti in contesti coercitivi”… ed, infine se non ritenga di adottare tempestivamente un piano nazionale di informazione e prevenzione in materia di “settarismo (!?!?) abusante e criminale”.
La lettura integrale di tale documento è assai interessante. E non lo dico solo perché se la prende con qualcosa della quale ho personalmente una certa responsabilità, cioè la sentenza della Corte Costituzionale n. 96 del 1981 che, accogliendo la tesi della Parte da me difesa assieme all’Avv. Ventre, dichiarò incostituzionale l’art. 603 c.p. “reato di plagio” con una splendida motivazione di Volterra sulla “fattispecie penale apparente” e la violazione del 2° comma dell’art. 25 della Costituzione. Sentire che avrebbe creato un “vuoto normativo” tipica tesi penalistica dei più pericolosi ignoranti, non so se debba farmi ridere o, invece, farmi incavolare.
Interessante è anzitutto il linguaggio malamente adottato ad esprimere concetti giuridici con la ridondanza di aggettivi e di sostantivi impropri, oltre a qualche libertà grammaticale. Ma, soprattutto è interessante, in quanto è veramente allarmante, la tendenza, che i Cinque Stelle hanno ereditato dalla subcultura giuridica della peggiore Sinistra, ad invocare nuovi reati associativi (che di questo si tratta) attorno ad ogni fenomeno di criminalità. Colpire “i cattivi”, quelli “che sono dalla parte del crimine”, anziché i reati e più che i reati nella loro concretezza. Che è poi la teoria giuridica di tutte le tirannie, non a caso adottata dalla Germania Nazista: colpire la capacità di delinquere piuttosto che il fatto costituente del delitto.
Questa preoccupazione dei Grillini per gli abusi sessuali sui minori e negli ambienti “spirituali ed esoterici” (così si legge nella Interrogazione dei sei “padri e madri coscritti”) si direbbe, a rigor di logica e di buon senso, che rifletta una presa di posizione severamente critica verso la Chiesa Cattolica, nel cui ambito, forse per la coercizione in essa imposta ai chierici di difficili celibati e castità, il fenomeno della pedofilia è risultato assai diffuso e radicato, con quelle appendici di “coperture” e connivenze denunciate dagli interroganti e che – lo penso io che sono notoriamente un anticlericale – è fenomeno che, ad un certo punto è stato addirittura “gonfiato” dai media, almeno in certi Paesi.
Nossignori. I Cinque Stelle non ce l’hanno con la Chiesa Cattolica. Meglio così, direte. Quelli che sparano sulle ambulanze non sono certo simpatici. Ma è proprio sulle ambulanze che questi affrettati paladini della integrità morale e fisica di fanciulli e di gente d’ogni età hanno voluto sparare con quella significativa Interrogazione. Ce l’hanno con i Testimoni di Geova. E portano a sostegno di questa loro “scoperta” nientemeno che le relazioni di “Commissioni Governative Indipendenti Australiane” (sì, proprio dell’Australia) che avrebbero accertato la tendenza degli appartenenti a quella Confessione religiosa (che, non a caso i suddetti chiamano “setta”) a “coprire” e non denunziare alle Autorità i casi di pedofilia in cui incorrono, notate, non i loro chierici (che non ne hanno) ma i loro semplici aderenti e li riammettono fra di loro in base ad un “semplice pentimento”.
I sei Senatori, che, come tutti i “nuovi politici” (penso a certi altri di mia conoscenza) invocano sempre (a vanvera) documenti dell’O.N.U. o dell’Unione Europea (anche quando le sono contro) poi, ignorano, magari, i principi fondanti del diritto, e, a quanto pare ignorano pure, a loro piacimento fatti clamorosi di cronaca. Si direbbe siano caduti in una trappola con questo loro invocare l’Australia come fonte della verità della pedofilia dei Testimoni di Geova. Perché proprio in questi giorni è venuto fuori il caso non di un Cattolico qualsiasi, ma di un autorevolissimo Cardinale australiano, incaricato da Bergoglio di una delle più delicate funzioni in Vaticano, cui è toccato di essere denunziato dalla Polizia australiana di pedofilia e di stupro.
Ma, forse non si tratta di mancanza di informazione e di distrazione. Anche i Cinque Stelle cominciano a denunciare le pagliuzze nell’occhio del Paese ed a non vedere le travi. E non solo in fatto di pedofilia.
Intanto sembrano allinearsi nientemeno che con Putin. Che in Russia, con una legge un po’ generica (Volterra l’avrebbe bollata come una fattispecie penale indeterminata ed “apparente”, come e peggio dell’art. 603 c.p.) ha creato il reato di estremismo, con il quale persegue sia gli avversari politici sia proprio i Testimoni di Geova. Che, così, sono oggi “fuorilegge in Russia” come ieri nell’U.R.S.S. di Stalin.
Che i Cinque Stelle vogliano che Minniti elabori un disegno di legge contro gli “estremisti”? Un altro codice “antimafia”?? Zitti! C’è il rischio che l’idea piaccia ai sei Senatori. E non solo a loro.
Mauro Mellini