Lunedì, conosciuto l’esito del referendum, sarà il momento in cui, ciascuno di noi dovrà sentirsi a posto con la propria coscienza di cittadino e con la propria ragione, così da non doversi pentire.
Comunque vadano le cose non mi pentirò.
Non ho bisogno di potermi vantare di stare dalla parte vincente, né di trovare argomenti (si fa per dire) che hanno perso gli altri o che la colpa di come sono andate le cose è di questo o di quello. Importante è che certamente potrò dire di aver fatto quello che dovevo e potevo e di aver visto quello che potevo vedere.
Credo che questa non sia una giustificazione morale e moralistica e tanto meno un modo di “mettere le mani avanti” per il caso deprecabile di una sconfitta.
Quello che è stato fatto per il NO, avrebbe potuto e dovuto essere assai di più. Ma non credo che varrà la pena di rimproverarlo troppo duramente a chi questo giudizio chiaramente merita.
Credo che quello che è stato fatto potrà compensare le timidezze, le ambiguità, la pigrizia, le furberie di chi ha fatto troppo poco o, addirittura, è stato controproducente.
E quello che è stato fatto, comunque vadano le cose, non sarà certamente “sprecato” ed inutile. Credo che farete presto a rendervene conto. Proprio dall’assenza e dall’incapacità di un Centrodestra Liberale di assumere il ruolo che gli sarebbe stato proprio in questa campagna per il referendum, potrà risultare la condizione per una nuova stagione di lotte per la ragione e la libertà.
Se, disgraziatamente, dovesse vincere il SI’, la fazione dei terroristi della finanza e delle banche, dei servi furbastri degli interessi stranieri, dei parassiti di un europeismo che ci nega persino il diritto di difendere e di scegliere una Costituzione nostra, sarà assai dura.
Avremo però lasciato per strada le scorie, i funamboli, i virtuosi delle false idee di libertà. E molti cretini.
Ma se è vero che “dobbiamo vincere”, dobbiamo credere che vinceremo. Ed andremo a votare con gioia e speranza, ad esprimere il nostro NO!
Auguri a noi stessi, cari Amici!
Ed auguri anche a tutti, agli altri. Persino ai cretini.
Mauro Mellini