Esiste un vecchio detto, che risale al tempo dei romani, il quale sostiene che la moglie di Cesare non solo deve essere onesta, ma anche non destare alcun sospetto. Perché? Perché chi occupa una carica pubblica (e Cesare occupava la carica suprema) deve o dovrebbe essere irreprensibile e anche dare l’impressione di esserlo. Insomma, la credibilità di un civil servant deve essere massima, e non basta essere o credere di essere onesti, imparziali, morigerati. Devono avere la stessa impressione anche tutti coloro che hanno a che fare con la persona in questione. Se parliamo di un magistrato, l’impressione che possa giudicare in piena libertà, e con un altissimo standing morale, è forse più importante della conoscenza del codice. Doverosa la premessa, veniamo alla cronaca. Per un tragico errore umano, dovuto a circostanze ancora da definire, due treni si scontrano vicino Corato e provocano un disastro senza precedenti, con 25 morti e 50 feriti. Le indagini sono rapide, e sono indagati per strage colposa tra gli altri i due capostazione. Il pm di Trani incaricato del caso è la Dottoressa Simona Merra. Il difensore di uno dei capostazione è l’Avvocato Leonardo De Cesare. Sono due che non giocano nello stesso campo, è chiaro. La prima, tesa a sostenere una tesi che appare abbastanza concreta, ossia che la strage è dovuta all’errore dei due capostazione nella segnalazione del via libera. L’altro, che evidentemente cercherà di dimostrare che il suo assistito ha sbagliato ma per una serie di concause di cui non può ritenersi responsabile. Insomma, normale dialettica processuale. Poi esce fuori una foto. Una foto, fatemelo dire subito, terribile. Una foto che racconta una storia che non avremmo voluto sapere, una storia di consuetudini tra schieramenti che in teoria sono dalla parte opposta della barricata, una storia che ci ci dice che la magistratura qualche volta interpreta il suo ruolo non come servizio al cittadino, ma come gestione del potere. Certo, non parliamo di corruzione come nel processo a Previti, o peggio, e nulla fa ritenere che la Dottoressa Merri non sia un magistrato serio, onesto, dedicato, e anche magari preparato nel suo lavoro. Fatto sta che pochissimi anni fa la Dottoressa Merra va ad una festa, e si fa fotografare mentre l’Avvocato De Cesare, con un espressione che faticherei a definire sobria, le lecca un piede. Questo comportamento francamente non ritengo sia in generale opportuno per nessuna persona che abbia un ruolo nella nostra società, non è necessario essere dei magistrati. Pensate se nella stessa foto ci fosse che so, il vostro medico curante, l’insegnante dei vostri figli, il Presidente del Cons…vabbè, qui scherzavo. Certo, non credo che la Costituzione vieti la confidenza tra pm e avvocati: in fondo passano giornate insieme, negli stessi ambienti, e mi immagino che nascano amicizie, amorazzi, matrimoni, insomma non sono COSI’ moralista. Tuttavia la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto, altrimenti ogni persona che dovesse trovarsi a essere accusata dalla procura di Trani avrebbe il sospetto di consuetudini poco consone al ruolo delle persone coinvolte. Ecco perché penso che la Dottoressa Merra abbia fatto bene a lasciare l’inchiesta, per il rispetto alle 25 vittime, e anche perché nessuno può pensare che comportamenti del genere siano coerenti con l’alto ufficio che riveste. Pagato da noi, tra l’altro.