Se fossero napoletani, avremmo potuto credere ne “o’ miracolo e San Gennaro”, ma russi e turchi, hanno San Gennaro?
Dopo l’abbattimento del jet russo da parte dell’aviazione turca nel 2015, i rapporti tra i due Stati sembravano essersi deteriorati irrimediabilmente. Improvvisamente, lo Stato canaglia che aveva “pugnalato alle spalle” l’orso russo – così disse Putin – sembra apprestarsi a diventare il miglior alleato della Russia in quell’area.
Cosa è cambiato e perché Erdogan da bestia nera si è trasformato in figura angelica, tanto da dover incontrare il 9 agosto Vladimir Putin a San Pietroburgo?
Sicuramente non si tratta della voglia di rivedersi come due vecchi amici né “o’ miracolo e San Gennaro”, ma le più semplici e banali ragioni economiche che vedono contrapposti gli identici interessi dei russi e degli americani e che stanno alla base delle ragioni che hanno portato a sconvolgimenti di equilibri internazionali, dalle “primavere arabe”, alla nascita del sedicente Califfato, alla strana guerra ai terroristi che è giusta o sbagliata secondo quale sia la nazione o la coalizione che opera in quel momento.
Prova ne sia la dichiarazione di Molotkov in merito agli attacchi USA in Libia mirati a distruggere le posizioni dello Stato Islamico, secondo il quale si tratterebbe di azioni illegali.
Inutile sottolineare come i bombardamenti mirati contro obiettivi dello Stato islamico a Sirte, in Libia, diventerebbero improvvisamente legittimi se fossero effettuati in accordo con la parte politica filorussa.
Guerra al terrorismo o interessi futuri?
Appare evidente come più che di guerra al terrorismo dobbiamo parlare di interessi economici e di controllo di quell’area.
Non diversa è la questione che riguarda la Turchia.
Dopo il fallito colpo di Stato in Turchia (secondo alcuni voluto dagli USA e sventato dall’intelligence russa che avrebbe informato Erdogan), i rapporti tra Putin e il presidente turco si sarebbero “scongelati”.
Riconoscenza turca? Benevolenza russa dopo la lettera di scuse inviata da Erdogan a Putin in merito all’erroneo abbattimento del caccia russo?
Che Putin sia pronto a perdonare è difficile solo anche immaginarlo. Né Erdogan può essere citato ai posteri come esempio di gratitudine. Più prosaicamente le ragioni stanno nella ricerca di una soluzione per rimuovere l’embargo russo ai prodotti alimentari turchi e, ancor più importante per entrambi i paesi, la ripresa del gasdotto turco Stream.
Non bisogna infatti dimenticare che la Turchia dipende dal gas russo per oltre il 60% del suo fabbisogno interno e che buona parte della fornitura è garantita tramite l’attraversamento dell’Ucraina.
Cosa accadrà quando nel 2019 scadrà il contratto tra la Federazione russa e l’Ucraina?
È noto infatti che i russi non intendono rinnovare il contratto con gli ucraini, per cui la Turchia si troverebbe con un deficit di gas.
L’unica soluzione, rimane quella del gasdotto diretto che aggiri l’Ucraina, garantendo alla Turchia gli approvvigionamenti e permettendole di diventare uno snodo indispensabile per il corridoio del gas verso l’Europa.
Bisogna davvero essere idioti per non rendersi conto di quali siano gli interessi di tutte le parti in causa. Dagli USA alla Russia, dalla Turchia all’Europa.
In attesa delle spiegazioni, anche quelle in forma di miraggio miracoloso, dei vari Giulietto Chiesa, supportate da organi stampa “indipendenti” come Sputnik, che “racconta quello che gli altri non dicono” (peccato che sia una testata online registrata presso l’Autorità Federale Russa per la garanzia nelle comunicazioni e che la Russia non sia proprio ai primi posti in materia di libertà di stampa); in attesa che i fans di Chiesa e di questo genere di “controinformazione” (non possiamo definirli “lettori”, visto che l’essere lettori richiede una capacità di analisi seppur minima e non l’accettazione in maniera acritica della voce del padrone), c’è da porsi una domanda sugli americani: ci sono o ci fanno?
Gli USA, che nell’immediato dopoguerra (ma anche in epoche più recenti) furono maestri in questo genere di (dis) informazione, come mai non attivano alcuna contromossa riguardo i tanti siti controllati dai servizi russi che spacciano per notizie veritiere la propaganda di regime?
Mentre aspettiamo di capire le ragioni dell’imbecillimento americano, mi viene in mente un’altra domanda:
Ma ‘sto ” san gennaro do miracolo o’ gas “, targato USA, Russia, EU e compagnia cantando, capace de “o’ miracolo delle primavere arabe” che hanno “demolito le dittature”, capace delle guerre di religione (pro e contro), pe’ ‘na vorta, nun se potea fa’ li mortacci sua?
Gian J Morici