Quest’anno, in analogia a quanto viene presentato in Parlamento con il Documento Programmatico Pluriennale (DPP) e allo scopo di rendere sempre più trasparente la spesa militare, il Ministero ha informato l’Alleanza Atlantica anche delle risorse destinate all’investimento nel campo della Difesa che non sono direttamente comprese nel bilancio del Ministero.
Inoltre, come emerge anche da studi effettuati da istituti di ricerca indipendenti, il Bilancio della Difesa per l’anno in corso è sostanzialmente invariato rispetto al 2015, risulta essere diminuito del 30% nell’ultimo decennio (2006-2015) ed è ben lontano dal parametro “2% del Pil” auspicato dalla Nato.
Quindi, in relazione alle stime diffuse dalla Nato circa la spesa militare italiana è evidente che non c’è stato alcun aumento nel 2016 rispetto al 2015.