E’ un accorato ma non commovente appello a Berlusconi l’articolo di Claudio Cerasa del 5 maggio. Non commovente perché è ridicolo, come spesso sono ridicole le ostentate esibizioni di accoramento perché banali, oppure un pochetto simulate, troppo esagerate, alquanto in malafede.
“Cavaliere! Ripensaci! Dove ti vai a cacciare con quel tuo NO al referendum? Ma ti sembra decente farti cogliere dalla parte di Travaglio, di Magistratura Democratica, e di tutti quegli altri della sinistraccia cattiva?”.
Cerasa rinfaccia a Berlusconi i suoi propositi passati, i suoi giudizi sui difetti della Costituzione. Cita brani di suoi discorsi parlamentari.
Come al solito, come in tutti quelli che si sono scoperti fautori del “nuovo” che c’è nella riforma Renzi-Boschi, non c’è nel lungo articolo una sola parola per sostenere che il “nuovo” è un nuovo che potrebbe funzionare, che si adatta a quanto di vecchio non sarebbe modificato, che la “nuova era” che la “novità costituzionale” dovrebbe aprire non sarebbe un’era di pasticci, diatribe interpetrative, assurdità paralizzanti. E, soprattutto non dice una parola per rassicurarci che le “mani libere”, che le “novità” dovrebbero assicurare al Governo, non sarebbero mani libere, non importa se di Renzi (che lo lascia prevedere) o di altri, visto che le Costituzioni si fanno e si modificano per un po’ più che per lo “spazio di un mattino”.
Cerasa, lo abbiamo detto e ripetuto, è uno di quelli per i quali un’auto “bella nuova” è da preferire, anche se il motore con cui si vuole che cammini è quello di un aspirapolvere.
Ma in questo articolo certe cose Cerasa le spara a costo di rendersi ridicolo e magari truculento: la novità costituzionale “darà una nuova spina dorsale al Paese”.
Non si può dire, di fronte ad una così nitida analisi “questa riforma mi fa schifo” perché bisogna dare un messaggio a Renzi…!
Certo. Ma se “fa schifo”, perché fa schifo, si deve dire NO anche senza messaggi e messaggini a Renzi (il quale, poi, non è detto che li sappia leggere).
E, poi non è stato il Cav. né un altro qualsiasi a tirar fuori la storia del Referendum di ottobre come un ufficio postale per mandare messaggi. E’ stato Renzi a dire che, se la riforma fosse bocciata, lui se ne andrebbe a casa, come Coriolano, come Garibaldi a Caprera. Poi quando Renzi, i Renziani, i Cerasa si sono accorti che nessuno si sarebbe messo a piangere di fronte ad una così orrenda jattura, hanno cominciato a dire che è Berlusconi, sono i “cattivi”, siano noi (!!!!) a voler votare il NO per il puntiglio di mandare a casa, in Etruria, Renzi e la Boschi “che Dio guardi!” come era d’obbligo dire ai tempi dei Borboni.
Che, magari, l’uso di un referendum per mandare a casa un Presidente del Consiglio non eletto direttamente (e manco indirettamente) dal Popolo e inamovibile, tale grazie ad una legge elettorale ed alcune operazioni “complementari” giudiziarie e commerciali, sia quello a cui si finisce per ricorrere ad una inevitabile “supplenza”, per Cerasa non conta.
Ma il succo vero del discorso di Cerasa, succo, se non velenoso, abbastanza disgustoso per la sua ipocrisia, è che il sistema politico non abbia funzionato e non funzioni a causa della inadeguatezza della Costituzione. A parte il fatto che non basta riformarla (o rottamarla) per renderla “adeguata”, e funzionante, è ora di finirla con questo piagnisteo. E’ vero il contrario. La crisi del sistema politico ha impedito alla Costituzione di funzionare (quando non ha procurato la sua disapplicazione).
Non è un caso che questa storia dei governi “con le mani legate” è venuta fuori solo di recente. La Costituzione non ha impedito ai magistrati di disfare un’intera classe politica, perché nessuno ha avuto il coraggio di opporsi al golpe.
Ma tutto questo, ai fini del commovente (si fa per dire) accoramento di Cerasa, degli “argomenti” che, uno tira l’altro, come si addice, appunto alle cerase, è ancora poco.
L’”accoramento” veramente esilarante è quello con il quale, rivolto a Berlusconi lo esorta, di fronte ad “una legge che non è perfetta, ovvio (!!!) ma che sterilizzerà il potere dei giudici” (ma dove? ma quando? ma chi glie lo ha raccontato?) “adesso che il Centro Destra ha persino alzato la testa dalla palude “salviniana”, una legge che potrebbe portare due firme (Renzi e Berlusconi!!!) ne porti solo una e non quella di Berlusconi”.
E, pensate un po’ (accoramento ulteriore) mentre lui, l’amico Cerasa, avrebbe voluto votare Renzi votando Berlusconi, gli toccherà, invece, votare direttamente Renzi!
Ma, come al solito, nel discorso di per sé abbastanza umoristico, c’è una frase addirittura dirompente di comicità.
Cerasa, implora Berlusconi perché non permetta che, proprio il “suo” Centrodestra che mostra una radicata cultura nazarenica”, scelga di dire NO.
Cerasa ha scoperto la “cultura nazarenica!!!” .
E c’è chi lamenta il collasso culturale del nostro Paese!!!
Mauro Mellini