Tacciono. Tacciono quelli che dovrebbero parlare, che dovrebbero scrivere (e magari far scrivere dal loro segretario) per rispondere alle lettere ricevute, come dovrebbero fare le persone ben educate.
Ha taciuto il Ministero dell’Interno, rispondendo solo ad un pezzettino dell’interrogazione parlamentare, facendo lo gnorri sull’omicidio e sulla calunnia commessi dal sig. “pentito” Varacalli Rocco, nonché sulla “delega” a lui conferita da Carabinieri e signori Magistrati di indagare sul delitto da lui stesso commesso.
Tacciono tutti (Tutti) i Parlamentari Sardi, che non trovano nulla di strano che pentiti vengano mandati, a spese dello Stato, a delinquere nella loro terra e a far incriminare con le loro calunnie dei cittadini sardi.
Tace il sig. Sindaco di Dolianova che non ha risposto alla lettere con la quale veniva invitato ad unirsi alla protesta per l’incredibile offesa alla giustizia consumata proprio nel suo paese.
Tace il sig. Prof. Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, oramai tornato dall’America, dove si spera non abbia esaltato, oltre alle “riforme” di Renzi, anche quella della giustizia operata dai Magistrati Sardi, dal Procuratore di Torino, Caselli (in missione di salvataggio in Sardegna etc. etc.) che hanno inaugurato la grande innovazione, degna delle riforme renziane, del “self-service” delle indagini da parte degli assassini.
Ma qualcuno ha parlato. Ha parlato l’on. Dott. Davide Mattiello, che si è scandalizzato.
Non del pentito assassino, non del Procuratore accorso a “tutelarne” l’attendibilità, non del fatto che un povero giovane, per effetto di tali malefatte si sia fatto due anni di privazione della libertà, che lo Stato si rifiuta di risarcire con un pretesto rivoltante: l’on. Davide Mattiello, allievo e seguace del reverendo Don Ciotti, gran cappellano delle amministrazioni e degli amministratori di beni sequestrati, si è scandalizzato perché l’on. Capezzone ha presentato un’interrogazione che potrebbe “delegittimare” un così poco legittimo mascalzone collaboratore di chi sa quale giustizia.
Amici: questa è l’Italia, questa la giustizia italiana, questo il senso del pudore.
Una volta il pudore si esprimeva col coprirsi, magari con una foglia di fico. Oggi il pudore e la sua mancanza si esprimono con le foglie di fico del silenzio (e dei discorsi a vanvera”).
Proponiamo di assegnare ai signori concorrenti e compartecipi dello scandalo Varacalli, la onorificenza (nei vari gradi: cavaliere, cavaliere ufficiale, commendatore etc. etc.) dell’Ordine delle Foglie di Fico: Apriamo un concorso per i modelli delle onorificenze.
Divertitevi!!
Mauro Mellini