Ieri, avanti la Prima Sezione della Corte di Assise di Appello di Catania, Pres. Dott. Antonio Giurato, Giudice a latere Dott.ssa Stefania Scarlata, si è celebrato il processo di appello contro il catanese LONGO MINNOLO Graziano, di anni 26, in servizio come guardia giurata al M.A.A.S. di Catania, che il 3 ottobre del 2013 ebbe a sparare mortalmente al giovane GIUFFRIDA Giuseppe Anthony.
In primo grado il LONGO MINNOLO, in atto agli arresti domiciliari, difeso dagli Avvocati Fabrizio Siracusano e Salvatore Trombetta, ancorchè imputato di omicidio volontario, fu condannato dal GUP Marina Rizza alla pena di due anni e mezzo di reclusione, avendo il GUP riqualificato il fatto nel reato di eccesso colposo di legittima difesa.
Avverso questa sentenza proposero tempestivamente appello il Pubblico Ministero, Dott. Angelo Brugaletta, e il Procuratore Generale, Dott. Gaetano Siscaro, nonché tutte le parti civili costituite e cioè il padre della vittima GIUFFRIDA Vincenzo (difeso dall’Avv. Giuseppe Lipera), la madre MIRABELLA Giovanna (difesa dall’Avv. Graziella Coco), il fratello GIUFFRIDA Agatino (ieri difeso dall’Avv. Luca Tancredi Lipera) e la sorella GIUFFRIDA Anna (patrocinata dall’Avv. Salvatore Cavallaro).
Ieri, dopo la relazione del Consigliere Relatore, Dott.ssa Stefania Scarlata, sono intervenuti nell’ordine il Pubblico Ministero di primo grado, Dott. Angelo Brugaletta, e il Procuratore Generale, Dott. Gaetano Siscaro, che con argomentata e appassionata requisitoria, ascoltata dagli unici presenti in aula, ovvero i genitori del ragazzo assassinato e i suoi fratelli, hanno sostenuto con convinzione i propri rispettivi gravami, chiedendo infine che la Corte di Assise di Appello corregga l’errata sentenza di primo grado riqualificando il fatto come omicidio volontario per cui, in riforma della sentenza di primo grado, hanno chiesto la condanna dell’imputato ad anni 14 di reclusione, così diminuita per il rito (un terzo della pena per la scelta dell’imputato di ricorrere al rito abbreviato).
Sono successivamente intervenuti i patroni delle parti civili, nell’ordine l’Avv. Luca Tancredi Lipera, l’Avv. Salvatore Cavallaro, l’Avv. Graziella Coco e l’Avv. Giuseppe Lipera.
Assente l’imputato, il processo è stato rinviato per l’intervento dei suoi difensori all’udienza del 5/11/2015.