Intervista di Agnese Ceschi per winemeridian

Come è iniziata la sua attività con il vino italiano?
La mia attività è iniziata un po’ per caso, ma certamente l’amore per il vino è stato determinante e la Svizzera è un paese dove a tavola puoi trovare vini di tutto il mondo. Il fatto che sono italiano (anche se trasferito in Svizzera un po’ di anni fa) e la curiosità hanno fatto il resto. Io cerco di trovare quello che non c’è, vini che altri non hanno, piccoli produttori che danno molte soddisfazioni. Tratto solo vini italiani che sono apprezzati, anche se in cantoni come il Ticino è predominante l’uva del territorio, il Merlot.
Come sono i consumatori svizzeri?
Al ristorante i consumatori svizzeri sono più attenti, un buon bicchiere di vino viene pagato volentieri, invece nei bar è diverso e a volte la qualità scende anche se non è una regola. Il consumatore privato è invece esigente e soprattutto curioso e si rivela un ottimo cliente!
Come sceglie i produttori del suo portfolio?
Partecipo a diverse fiere sempre in cerca di piccole realtà dove si trovano grandi vini che possono competere con grossi nomi. Cerco un buon rapporto qualità/prezzo, infatti negli ultimi tempi è proprio il prezzo che determina la scelta del prodotto. Il Franco forte quest’anno ha un pò rallentato l’economia; certo per chi importa sarebbe un vantaggio (si compra in Franchi!), ma la realtà è che l’indotto interno ne risente perché tanta gente va a comprare al di là del confine, non solo il vino, e questo non aiuta chi importa e cerca di commercializzare validi prodotti.
Che consiglio darebbe ai produttori italiani?
Abbassare i prezzi mantenendo una buona qualità è difficile, ma oggi può senza dubbio ripagare.
Quali sono le azioni promozionali e di marketing più efficaci?
L’azione promozionale più efficace in Svizzera è il classico porta a porta, il rapporto umano viene ripagato, una stretta di mano vale a volte più di una firma… e questo è uno degli aspetti positivi che offre il mercato svizzero.