Non accennano a diminuire le polemiche sorte a seguito di un dossier di consiglieri comunali del M5s, del quale aveva dato notizia il giornale “Il Tempo”, in un articolo dal titolo “I silenzi scomodi di «Libera» su Tassone”
Il dossier, tra gli altri, tirava in ballo il senatore del Pd, Stefano Esposito, accusandolo che invece di «preoccuparsi delle infiltrazioni e collusioni del Pd, riscontrate nelle ordinanze di Mafia Capitale», distrarrebbe «l’attenzione dei cittadini e della stessa Commissione Antimafia», e Libera, l’associazione di don Ciotti.
Libera
Non si era fatta attendere la reazione da parte della nota associazione antimafia, che ad opera di Gabriella Stramaccioni della presidenza di Libera, nello smentire quanto riportato nel presunto dossier, definendo le notizie riportate da “Il Tempo” come false e infamanti, invitava a ritirarlo entro la stessa giornata, minacciando, in caso contrario, la volontà a presentare querela.
Alfonso Sabella
Ad attaccare i consiglieri del M5s, era stato anche l’assessore alla legalità del comune di Roma, Alfonso Sabella:
“La difesa di Libera sul lavoro fatto è legittima. Ostia è una palude perché è il posto dove tutto si confonde. Non era mia intenzione intervenire in questa conferenza ma è pervenuto ai miei uffici un elenco di interpellanze a cui devo rispondere in Assemblea capitolina e sono saltato dalla sedia dal disgusto quando ho letto quelle di quattro ragazzi che personalmente stimo, i consiglieri comunali M5S, che mi hanno fatto una interpellanza per chiedermi delle sanzioni applicate a Libera nel corso di un’attività di verifica della legalità sul lungomare di Ostia che io stesso ho disposto. Abbiamo controllato 71 stabilimenti e spiagge libere e dove c’erano irregolarità adottando dei provvedimenti amministrativi e il Movimento 5 Stelle mi chiede solo quelle applicate a Libera? Perché? Andreotti diceva che a pensare male si fa peccato ma a volte ci si azzecca. Fatemi pensare male. I consiglieri che sono qui in Aula li stimo e hanno fatto delle grandi battaglie e mi stupisce che siano caduti nella trappola del rappresentante M5S di Ostia, Ferrara, che ha un interesse diretto e personale sulla spiaggia gestita da Libera”.
Questa volta, a minacciare la querela, in questo caso nei confronti dell’assessore alla legalità, è Ferrara.
5STELLE
A replicare ad Alfonso Sabella e alle dichiarazioni stando alle quali il consigliere penta stellato Ferrara avrebbe “un interesse personale»” sulla spiaggia gestita da Libera, sono Daniele Frongia, Marcello De Vito, Virginia Raggi, Enrico Stefano, del M5S Roma, pubblicando anche un ordine del giorno dei grillini, in data 3 marzo, con il quale si chiedeva di controllare tutte le spiagge della zona, e non solo quella di Libera, verificando urgentemente “nelle concessioni demaniali marittime riguardanti gli stabilimenti balneari, possibili abusi e attuare, laddove siano rilevati abusi, il ritiro delle concessioni”.
Questa la replica dei pentastellati all’assessore alla legalità del Comune di Roma:
“Il M5S ha ricevuto delle accuse vergognose e infondate dall’assessore alla Legalità del Comune di Roma Alfonso Sabella e non solo. Accuse che, a detta dello stesso Sabella, sarebbero frutto delle sue sensazioni e prive di qualsiasi prova giuridica. Citando Giulio Andreotti, il che è tutto dire, Sabella ha detto che “a pensare male si fa peccato ma a volte ci si azzecca”. Ma a pensar male, e a parlar male soprattutto (come ha fatto Sabella), a volte si fa anche reato, non solo peccato, specialmente se si calunnia l’unica forza politica uscita pulita da Mafia Capitale, con zero indagati e zero arrestati.
E’ ormai evidente che dalla nomina politica ricevuta dal Pd, Sabella ha praticamente appeso la toga al chiodo e da diverso tempo si diverte a fare il politicante da bar. Proprio come i suoi “colleghi” Orfini ed Esposito (l’ultimo, secondo quanto emerso in questi giorni, potrebbe risultare coinvolto per gli appalti della Tav), ne spara quante può, di qua e di là, una dietro l’altra, convinto che il suo trascorso a Palermo gli abbia dipinto sulla testa l’aureola del santo. Sbagliato.
Se il suo scopo era finire sui giornali, c’è riuscito. Ma sia chiaro, il M5S non prende lezioni di legalità da nessuno.
Ed ora ecco la verità:
1) Sabella ha detto che dei 71 stabilimenti e spiagge libere dove c’erano irregolarità il Movimento 5 Stelle si è preoccupato solo di quella in gestione a Libera. Falso. Il 3 marzo 2015 il M5S Ostia ha presentato un ordine del giorno in cui elencava le irregolarità su tutte le spiagge del litorale romano. Quel documento, che portava la firma proprio di Paolo Ferrara, non solo venne approvato, ma Sabella – delegato da Marino a sostituire il Presidente arrestato Tassone – ovviamente lo ricevette e, vogliamo augurarci, lo lesse. Oggi però sembra essersene dimenticato. Quindi le cose sono due: o Sabella ha un serio problema di memoria, oppure la “dimenticanza” è voluta.
2) Recentemente abbiamo presentato un’interrogazione dove chiediamo di fare chiarezza in merito ad alcuni articoli di giornale che parlano di irregolarità rilevate all’interno della ‘Spiaggia Libera-SPQR’, data in concessione all’Ati (Associazione territoriale d’impresa), composta da Uisp Roma e Libera. E’ quello che facciamo da sempre: non fermarci alle parole, ma andare subito ai fatti. Abbiamo chiesto di accertare le eventuali irregolarità e la loro rilevanza. Libera, come tutti, non è al di sopra della legge. Da questa legittima richiesta di trasparenza e legalità, Sabella vorrebbe affermare che il M5S è contro Libera. Il M5S non è contro Libera, ma contro l’illegalità. Ci rincresce davvero se questa nostra legittima posizione venga artatamente mistificata e fatta passare per un nostro attacco alla predetta associazione. Questo è un metodo vile e falso. Non ci appartiene. Lo lasciamo a un disperato PD.
3) A sostegno delle sue colorite tesi, l’assessore Sabella – proprio come Esposito e Orfini – parla spesso di un “incontro segreto” fatto da alcuni esponenti locali e nazionali del M5S con le sigle sindacali delle associazioni balneari che si occupano del litorale romano. Anche questo è falso. Quell’incontro si svolse il 25 giugno alla luce del sole e fu diffuso dai canali istituzionali del Movimento. Per amor di cronaca, è dunque bene ricordare che tre giorni prima di noi era stato proprio Sabella ad incontrare le stesse sigle sindacali di Ostia. Quindi non si capisce il perché queste sigle sindacali siano pulite se ad incontrarle è l’assessore Sabella, ma si trasformino in un manipolo di criminali quando ad incontrarle è il M5S. Nel momento in cui emergerà anche il più piccolo dubbio sulla trasparenza e la legalità di una o l’altra sigla, saremo i primi a denunciare. Come sempre fatto. Ma intanto Sabella, Orfini ed Esposito se ne stiano buoni al loro posto. Gli ricordiamo che ad essere stato decimato dagli arresti di Mafia Capitale è il loro partito, incluso l’arresto dell’ex presidente di Ostia Tassone.
4) La scorsa settimana Sabella ha detto chiaramente che “Roma non è mafiosa, ma è corrotta”, come se le due cose fossero completamente sconnesse. Da magistrato dovrebbe andare a rileggersi il parere dei Ros. Forse, abituato a Palermo, crede servano ancora i santini per parlare di mafia. Noi ci limitiamo ricordargli che il tribunale di Roma su alcuni soggetti sta procedendo per associazione mafiosa.
5) Per ultimo, qualche giorno fa sempre Sabella in un’intervista a Repubblica ha detto che Mafia Capitale è tutta colpa di Alemanno e che, entrata la giunta Marino, si sono registrate delle semplici “superficialità”. Bene, anche in questo caso l’assessore ha bisogno che qualcuno gli rinfreschi la memoria. Nel gennaio 2014, quasi un anno prima dell’arresto di Salvatore Buzzi e i suoi presunti complici, gli ispettori del Mef – Ministero dell’Economia e delle Finanze – avevano infatti scritto parole chiare e allarmanti sugli appalti assegnati alla Eriches 29, una delle cooperative del manager considerato l’anima imprenditoriale di Mafia Capitale. Lo stesso avevano fatto sulla Domus Caritatis, del gruppo La Cascina. Marino era al Campidoglio da ben 7 mesi, ed ignorò tali pareri, lasciando che Buzzi, Carminati e qualche svenduto del Pd e del centrodestra continuassero a mangiare sulle spalle dei romani. Del resto Marino e la sua Giunta (quindi pure Sabella) a luglio scorso approvavano un bilancio in cui vi erano proroghe per quasi 15 milioni di euro per appalti sull’emergenza abitativa. Inevitabile il nostro esposto.
Caro Sabella, questa è la realtà e bisogna solo prenderne atto. Le ricordiamo che per aderire al M5S ogni cittadino deve presentare la sua fedina penale: se è pulita può iscriversi, se è sporca rimane fuori la porta. E’ una nostra forma di libertà e ne andiamo orgogliosi. Le nostre liste sono pulite. I nostri portavoce in tutte le istituzioni del Paese sono persone pulite. Per il resto, invece di dispensare lezioni lo accetti lei, questa volta, un consiglio: non si faccia strumentalizzare dallo stesso partito che oggi si riempie la bocca di legalità, ma per anni ha lucrato sui cittadini, romani e italiani, stringendo affari con personaggi legati a clan criminali. Il PD è roba vecchia. Roba marcia. il futuro è a 5 Stelle”.
(fonte: Il Blog di Beppe Grillo)