Il Censis, Centro Studi Investimenti Sociali, (istituto di ricerca socio-economica) ha stilato il rapporto annuale sulla situazione sociale italiana. Si parte dalla classe dirigente italiana che con i loro quotidiani e drammatici annunci e decreti incomprensibili “martellano” il cervello degli italiani. Instabilità – crisi – siamo sull’orlo degli abissi –etc. del tipo: “Dobbiamo impegnarci per dare stabilità al sistema” dice il politico Caio “siamo gli unici titolati a gestire il “drammItalia”dice il politico Sempronio. “la povertà,la disoccupazione,sono figli del grave stato di instabilità politica”ribatte Sempronio.Ed ancora: occorre coesione,bisogna fare nuove alleanze,creare nuovi partiti,per evitare catastrofi globali. Seguono complicatissime manovre ad effetto. Tutto calcolato, ad hoc ?
Il 2013 che sta per lasciarci,ha visto il varo di centinaia di leggi di riforma. Ne sono stati adottati solo 1/3. Praticamente centinaia di leggi inique rispetto alla crisi. Questo continuo “sfornare” leggi ( mai applicate o insufficienti) rendono gli italiani meno partecipi alla vita sociale e sempre più lontani dalla politica. Nessuno ci crede più. L’indifferenza verso la politica, fa sì che oggi non ci si ferma nemmeno di fronte ad un tavolo di volenterosi che raccolgono firme per una sacrosanta petizione o referendum. Oggi in Italia aleggia uno sconforto quotidiano con conseguenze drammatiche per la società. L’occhio ed il pensiero è alle bollette, alla benzina, al mangiare. Si al mangiare, ricordando i tempi quando con 50 mila lire si riempiva un carrellone di spesa. Oggi è scomparsa dalla notra mente la fatidica frase: “chisti i sarbamu”, dove tirando le somme di fine mese,rimaneva qualche centinaio di lire da depositare subito alla Posta. Oggi non c’è più “dimensione”, certezza, tutto è diventato relativo. Il lavoro, lo studio, il futuro dei giovani, forse anche la felicità. La società italiana non respira più, soffocata da continui proclami, ripieghi, mentre nelle istituzioni, straripa l’antagonismo, la personalizzazione del potere.
Scrisse Pierre de Beaumarchais drammaturgo e polemista francese nella trilogia teatrale “Le nozze di Figaro”: “Fingere di ignorare ciò che si sa benissimo e di sapere ciò che si ignora; fingere di capire ciò che non si capisce e di non capire ciò che si capisce benissimo; fingere di essere potenti al di là delle proprie forze; avere spesso da nascondere questo gran segreto, che non c’è nessun segreto da nascondere; sembrare profondi quando si è vuoti; darsi bene o male le arie di un personaggio importante; diffondere delle spie e stipendiare dei traditori; cercar di nobilitare la povertà dei mezzi con l’importanza dei fini”: ecco che cos’è la politica. Ma vuoi vedere che la politica drammatizza fortemente la crisi per restare a “cavallo” della poltrona?
AldoMucci
La gente sta morendo di fame,bisogna fare qualcosa,siamo stanchie della politica degli annunci,occorre la politica del fare……SUBITO