Come anticipato giorni fa, il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, ha ricevuto al Viminale una delegazione dei familiari di vittime innocenti di mafia, composta da Chicco Alfano, Giuseppe Ciminnisi e Angelo Cellura
Nel corso dell’incontro, scaturito dalla richiesta di familiari di vittime di mafia, per cercare soluzioni condivise alla vicenda che vede vittima di una palese ingiustizia Milly Giaccone – figlia del medico palermitano ucciso nel 1982 – e per poter mettere fine alle deprecabili differenze normative tra vittime di mafia, vittime del terrorismo e vittime del dovere”, il viceministro ha assunto l’impegno ad intervenire con urgenza sulla vicenda che riguarda Milly Giaccone, la quale, dopo aver avuta riconosciuta la pensione anticipata, è stata costretta a rientrare al lavoro a causa di una legge iniqua che nel fare un distinguo tra familiari di vittime di mafia e familiari di vittime del terrorismo mafioso, prevede solo per questi ultimi la possibilità del pensionamento anticipato, oltre a ulteriori benefici di legge che di fatto finiscono con il creare vittime di serie A e vittime di serie B.
In merito ai due diversi status, e alle conseguenze che tale diverso riconoscimento comportano, il viceministro ha dato garanzie sulla disponibilità a far sì che si vogliano rivedere gli aspetti normativi affinchè si arrivi ad un’ equiparazione tra vittime di mafia, del terrorismo e del dovere.
Un primo passo avanti perchè si arrivi alla cancellazione di una brutta pagina di storia legislativa che, a parere di molti, aveva tutti i caratteri dell’incostituzionalità.