Di seguito un mio modesto pensiero espresso in occasione di un’intervista rilasciata al dott. Alfredo D’Ecclesia
Egregio Gen . Termentini aiuti a capire quello che è successo e a farsi interprete dei sentimenti di tutti gli italiani, ma quello che sta accadendo è reale o stiamo vivendo un incubo collettivo?
La parola incubo collettivo credo che sia la più appropriata e credo che rappresenti anche lo stato psicologico dominante per le famiglie di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.Dall’immensa gioia di sapere che i propri cari sarebbero rimasti in Italia ed avrebbero ripreso il servizio attivo al buio più profondo nel vederli preparare i bagagli in fretta e furia per l’ordine di rientro in India. Il tutto nell’arco di una settimana nel più assoluto dispregio dello stato emotivo dei figli degli interessati, come se fosse lecito a chi è deputato a gestire lo Stato giocare con le emozioni della gente. In questo caso, inoltre, si è giocato e si sta giocando peraltro da un anno anche con la vita delle persone. La gestione del problema sembra essere affidato ad improvvisati gestori della Politica Estera italiana e della politica in generale. Un Premier che sconfessa pubblicamente il proprio Ministro degli Esteri come riportato virgolettato dal Secolo XIX il 22 marzo 2013 a pag. 4 (“L’accusa del Premier “Non mi aveva anticipato la decisione di trattenere i militari””), un Sottosegretario agli Esteri che cerca di vendere come una dichiarazione di garanzia contro la pena di morte la comunicazione indiana che non “saranno condannati con la pena di morte”. Un’estradizione a tutti gli effetti nonostante che la Costituzione proibisca che siano estradati finanche cittadini non italiani ma residenti sul territorio italiano in Paesi dove sia prevista la pena di morte. Tutto nell’assoluto silenzio del Capo dello Stato peraltro Comandante Supremo delle nostre Forze Armate.
A seguire questa storia sembra quasi che l’Italia non sia più una nazione,ma un entità geografica comandata da un gruppo di aziende private che segue i suoi interessi .Che ne pensa Gen.Termentini?
Concordo, visto che una delle motivazioni ricorrenti a base della decisione di consegnare alla giustizia indiana due cittadini italiani è quella che altrimenti avremmo compromesso contratti miliardiari con l’India. Costoro forse abituati a frequentare salotti dell’alta finanza internazionale, Club esclusivi come ad esempio quello della Bieldberg e della Trilaterale dove il danaro prevale su tutto. Costoro hanno dimenticato un vecchio detto che tramanda che “nella vita non si vive di solo pane”. Credo che la maggior parte degli italiani avrebbe accettato di buon grado anche nel grave momento di congiuntura economica un versamento “una tantum” destinato a ripianare le ipotizzate perdite economiche pur di trattenere i due cittadini in Italia. Invece appena l’India ha alzato la voce peraltro per bocca di una “ex italiana”, l’Italia si è calata le brache ed ha accettato il ricatto. Peraltro non è detto che in questo modo è stato almeno escluso il rischio di ulteriori prelievi preziosi forzosi dalle tasche degli italiani, magari per ripianare errori commessi da qualche ragioniere seppure di livello accademico che ha sbagliato qualche somma o trend previsionale.
Il Presidente Napolitano ha avuto una conversazione telefonica con il fuciliere di Marina Massimiliano Latorre nel corso della quale ha espresso a lui e al suo collega Salvatore Girone l’apprezzamento per il senso di responsabilità con cui hanno accolto la decisione del Governo e ha assicurato loro la massima vicinanza nel percorso che li attende con l’augurio di un sollecito, corretto riconoscimento delle loro ragioni. Queste parole riportate da una nota sono vere, caro Gen. Termentini cosa ne pensa?
Dimostrano a mio modesto una sola cosa. I due Fucilieri di Marina sono stati ancora una volta utilizzati per scopi politici dopo altre due precedenti occasioni. La prima volta a Natale quando gli furono fatte recitare frasi preconfezionate di circostanza al loro arrivo in Italia. Note di linguaggio magari consegnate loro nei 15 minuti di attesa dall’arrivo dell’aereo alla loro discesa dalla scaletta. La seconda volta quando ebbero la sorpresa di essere accolti al rientro in Italia per “la licenza elettorale” dal Premier che si strinse ai due ragazzi facendosi fotografare dopo 13 mesi di defilamento assoluto. Cosa poteva rispondere Massimiliano al Suo Capo Supremo se non accettare con fierezza l’invito e ripetere “obbedisco” di garibaldina memoria !
Il ministro Terzi quando qualcuno ha postato la notizia nella ha risposto a questa maniera” a parte che qui è off-topic (c’è un thread sui Marò aperto) ma comunque è strano che il Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana non ne sappia nulla.”E sempreTerzi in un intervista a Repubblica ha dichiarato “Senza lo strappo non avremmo potuto contrattare con il governo indiano le condizioni attuali, che prevedono per loro condizioni di vivibilità quotidiana nel paese e la garanzia che non verrà applicata la pena massima prevista per il reato di cui sono accusati. Su questo adesso non abbiamo più preoccupazioni. Deve essere chiaro che il nostro sforzo non finisce qui. Con l’India abbiamo aperto adesso un canale di comunicazione diplomatica e giuridica che riparte da presupposti diversi, e che si basa sul principio del mutuo rispetto tra i due Paesi, così come ha chiesto l’Onu più volte“. Generale mi rassicuri ma siamo in Alice il Paese delle meraviglie o siamo in Italia ?
Credo che qualcuno continui a mancare di rispetto all’intelligenza degli italiani ed ad applicare nei loro confronti tecniche di diplomazia insegnate nelle scuole specifiche. Le frasi di circostanza, le circonlocuzioni permeate di sorrisi vanno bene nei “local party diplomatici” nei confronti di partner stranieri dai quali si vuole ottenere qualcosa. Offendono invece l’intelligenza della gente se dirette ai propri concittadini cercando loro di far credere che se un asino avesse le ali diventerebbe un aereo ! Se invece poi il Ministro crede anche lui nelle sue affermazioni e non ho motivo di dubitarne, allora dovrebbe ripercorrere all’indietro questi tredici mesi ed analizzare quanto e come è stato fatto a partire dal low profile applicato e dimenticato quello che la storia poteva aver insegnato magari con i fatti di Sigonella del 1986.
Il Presidente Monti è indefinibile non parla,non si espone,ma agisce,e agisce sempre a senso unico. Conosce bene i suoi obbiettivi e funzioni .Perchè ha agito a questa maniera,cosa voleva dimostrare?
Una domanda a cui non so rispondere anche perchè non posso fare un “processo alle intenzioni”. Posso solo dire che il Senatore Monti ha di nuovo evidenziato il particolare dominante del Suo DNA di Accademico illuminato. Forse, ma è un’ipotesi peregrina, in questa circostanza potrebbe anche aver pensato di tutelare gli accordi Bocconi – Mumbai sottoscritti l’11 dicembre 2011 per l’apertura di una Scuola di formazione al management a Mumbai, gestita dall’Università privata Bocconi.
Anche il Ministro della giustizia Paola Severino ha dato una versione della vicenda al limite tra il grottesco e il paradosso “Da ministro della Giustizia – precisa il Guardasigilli – il mio solo compito era ed è quello che ai nostri due militari venga riconosciuto un livello di garanzia tale da assicurare loro un giusto processo. Quindi, che possano essere giudicati da un tribunale che si ispira ai principi della normativa internazionale e che si abbia la garanzia che, neppure dal punto di vista ipotetico, possano essere assoggettati alla pena di morte. Queste sono le due condizioni che sono sempre rimaste fisse”. Ma sono impazziti Generale o stanno scherzando cosa ne pensa lei?
Mi inchino alle parole di un famoso penalista quale il Ministro Severino, alla quale però vorrei chiedere se ci aiuta a capire come può garantire “il giusto processo” in un Paese che per tredici mesi ha dimostrato una gestione assolutamente discutibile del Diritto Internazionale, che non garantisce la presentazione delle prove e che, per quanto noto, ancora non ha risposto a due rogatorie della Procura della Repubblica di Roma con la richiesta degli esami autoptici e balistici. In questo senso vorrei chiedere non al Ministro Severino ma all’Avvocato penalista come imposterebbe lei la difesa degli imputati in carenza di queste garanzie.
Ciò che è cambiato è che avevamo chiesto agli Indiani alcune garanzie, queste garanzie ci sono state fornite per iscritto ieri, sulla base di questa previsione e di questa situazione ci sono state riunioni a livello di Governo”. Con le garanzie è prevalso un bene fondamentale per l’Italia che è quello della parola data; nel caso non ci fosse stata una garanzia sull’aspetto della pena capitale, che non è marginale, quello sarebbe bastato per non mantenere una parola che comunque è importante mantenere. Una volta ricevute queste garanzie ha prevalso la parola data dalla Nazione, dall’ambasciatore a nome del Governo e da due Marò. E questo è stato il punto di svolta sul quale si è deciso, con difficoltà per me che li ho dovuti accompagnare in India, per le famiglie, per i marò. Ma la parola di un italiano conta e vogliamo che conti”.Qua caro Generale raggiungiamo il massimo,sono le parole del sottosegretario De Mistura .Cosa ne pensa Generale Termentini?
Parole di chi cerca di arrampicarsi sugli specchi per giustificare una decisione che ripeto non trova giustificazione. Non mi dilungo, chiedo solo ufficialmente al Sottosegretario De Mistura se il Suo Ministro degli Esteri di cui è Deputy nella catena gerarchico funzionale del MAE, non avesse informato nemmeno lui delle decisioni a suo tempo prese per trattenere i due marò in Italia. Se così fosse il Ministro Terzi avrebbe compiuto un vero e proprio “golpe bianco” non avendo informato nè il Premier nè il suo staff, ma non credo proprio che ciò sia avvenuto in quanto simili iniziative non credo che facciano parte dello stile etico / professionale del Funzionario Terzi.
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, a nome ed insieme a tutto il personale delle Forze Armate, si stringe affettuosamente ai nostri Fucilieri di Marina, Massimiliano Latorree Salvatore Girone, ammirandone l’esempio, il coraggio, la disciplina e il senso dello Stato».E’ quanto si legge in una nota dello Stato Maggiore della Difesa.«È consapevole e condivide la loro sofferenza – prosegue la nota – e soprattutto quella delle loro famiglie che da noi non saranno mai abbandonate, oggi così come dopo la conclusione di questa vicenda. Auspica che questa vicenda che sta sempre più assumendo i toni di una farsa si concluda quanto prima e che i nostri Fucilieri, funzionari dello Stato in servizio di stato, alla stessa stregua di tutti i militari che operano all’estero con Onore per la pace e stabilità internazionali, siano al più presto riconsegnati alla giurisdizione italiana».Lo Stato Maggiore della Difesa precisa che “il presente comunicato è stato partecipato anche al Presidente del COCER interforze, Generale Cotticelli”, in rappresentanza di tutti i militari italiani. Cosa ne pensa di questa nota Generale Termentini?
Una dichiarazione che fa onore al Comandante ed all’uomo ma forse un pò tardiva. Forse una maggiore incisività dei tre Ammiragli o ex, attualmente al vertice delle Forze Armate a partire dal Ministro della Difesa, con prese di posizioni concrete potrebbe rappresentare un motivo di stimolo per tutti i cittadini in divisa che in questo momento stanno rischiando la vita in terre lontane in nome dell’Italia ed ai quali non è certamente di supporto morale e motivo di tranquillità quello che sta avvenendo ai nostri marò. Un’etica professionale consolidata dovrebbe guidare chi è deputato a gestire uomini anche con decisioni che potrebbero compromettere la vita di qualcuno come avviene nelle operazioni militari, ha l’obbligo morale di difenderli nel bene e nel male. Qualora non ci riesca l’unica strada da percorrere e quella di dimettersi altrimenti diventa complice di chi prende decisioni criticate e non condivise. Se siamo di fronte ad una farsa non ci sono troppe alternative. O lottiamo perchè la commedia finisca, ma credo che ormai ci sia poco spazio di manovra, o ci ritiriamo in buon ordine.
FERNANDO TERMENTINI