Nei giorni scorsi il rating italiano è stato tagliato a BBB+ dall’agenzia Fitch, una valutazione motivata dall’incertezza e dall’ingovernabilità venuta fuori dalle urne dopo le elezioni dello scorso 24 e 25 febbraio.
E mentre il Paese affonda sempre più con le famiglie che si indebitano o mettono mano ai propri risparmi per andare avanti giorno dopo giorno cercando di sopravvivere alla crisi, l’intera classe politica italiana, smarrito l’ottimismo e le certezze della recente campagna elettorale, sembra incapace di dar vita a un governo che vari le riforme necessarie a salvare l’Italia. Un paese diviso e bloccato dove, oramai, è difficile persino mettersi d’accordo per attuare nell’immediato le riforme più importanti per poter poi andare nuovamente al voto, visto che nella realtà dei fatti dalle urne non è uscito nessun vincitore. Il nuovo Parlamento dovrà prendere atto che con l’entrata in scena del M5S il bipolarismo in Italia, se mai c’è stato, è definitivamente tramontato e con lui anche la seconda repubblica. Occorre urgentemente una nuova legge elettorale che permetta a chi riceve più consensi di governare. Mai più gli italiani, vorrebbero sentire le amare parole pronunziate da Pierluigi Bersani: “Non abbiamo vinto anche se siamo arrivati primi”.
Intanto Silvio Berlusconi continua a non presentarsi ai processi mentre il PDL, nelle cui fila milita l’On. responsabile Domenico Scilipoti, invita tutti ad un maggiore senso di responsabilità cercando una convergenza per un governo PD-PDL. D’altro canto Grillo, forse inconsapevole che la campagna elettorale sia finita e che l’Italia non appartenga soltanto a quel 25% di elettorato che lo ha appoggiato, continua a parlare alla pancia dei cittadini dipingendo il suo movimento come l’unica medicina possibile per un Paese ammalato di cattiva politica e sull’orlo del disastro economico.
Un Beppe Grillo che forse ubriaco della recente vittoria elettorale, dimenticando che i neoeletti Grillini fanno adesso parte di quel sistema politico tanto bistrattato durante lo “Tsunami Tour”, anziché proporre in maniera realistica soluzioni per dare all’Italia una guida capace di allontanarla dal baratro insiste con pesanti dichiarazioni che in fondo non aiutano il Paese per una ripresa economica, politica e di credibilità internazionale.
“Qualora ci fosse un voto di fiducia dei gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle a chi ha distrutto l’Italia, serenamente mi ritirerò dalla politica – fa sapere Beppe Grillo dal suo blog”. Essendo nel semestre bianco il Capo dello Stato non può sciogliere le Camere per indire nuove elezioni. Nel caso in cui non si riesca a trovare un’intesa tra i partiti per esprimere un Governo, visto l’esito elettorale coloro i quali continuano a mantenere lo stallo politico mediante i loro veti, con ricadute negative sia sull’economia che sui mercati e sulla politica internazionale, dovranno assumersene in pieno tutta le responsabilità.
Il M5S prendendo tempo e continuando a scagliare, per bocca del megafono Beppe Grillo, palle incatenate verso le coalizioni di centrodestra e centrosinistra, rischia di perdere l’opportunità di convogliare il voto di protesta in soluzioni concrete previste dal proprio programma.
L’Italia ha bisogno di un Governo che dia stabilità mediante riforme strutturali. Una situazione ingarbugliata e per nulla semplice che se da un lato porta Renzi ad affermare che “sarebbe un errore cercare il consenso con l’inciucione” o attuando la caccia al grillino col rischio di innescare così uno scilipotismo al contrario, dall’altro spinge gli elettori di tutte le forze politiche in campo a chiedere un grande cambiamento che non può non passare da una collaborazione tra le forze politiche per attuare almeno le riforme più importanti prima di ritornare al voto.
Totò Castellana