A Bruno Contrada, entrato in Polizia nel 1958, dopo alcuni ruoli nel Lazio, nel 1973, venne affidata la direzione della squadra mobile di Palermo, fin quando nel 1982 transitò nei ruoli del SISDE con l’incarico di coordinarne i centri della Sicilia e della Sardegna. Nel 1986 fu chiamato a Roma presso il Reparto Operativo della Direzione del SISDE.
Il 24 dicembre 1992 venne arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione di tipo mafioso. Ad accusarlo, alcuni collaboratori di giustizia tra i quali Gaspare Mutolo, Tommaso Buscetta, Giuseppe Marchese, Salvatore Cancemi. Per queste accuse, venne condannato a dieci anni di reclusione e tre di libertà vigilata.
L’11 ottobre 2012, l’ex 007 del SISDE, dopo aver espiato la pena, è tornato ad essere un uomo libero. Ad intervistarlo per “La Valle dei Templi”, è la giornalista Luisa Pace*.
“Come diceva Voltaire, la Patria è ingrata con chi l’ha servita”. Così Bruno Contrada durante l’intervista che andremo a pubblicare a giorni.
Il suo nome è stato anche associato alla strage di via D’Amelio, dove morì in un attentato il giudice Paolo Borsellino che in quel periodo indagava sui collegamenti tra mafia e Stato. Un viaggio a ritroso nel tempo per ripartire dalla guerra di mafia che insanguinò la Sicilia a cavallo degli anni 70/80, passando attraverso l’epoca della strategia stragista di Cosa Nostra, per arrivare infine ai giorni nostri.
Gli 007, i pentiti, i Giudici, le incongruenze in alcuni atti processuali, raccontate da chi quegli anni li visse stando dentro le Istituzioni. Oltre 50 riconoscimenti nella Polizia di Stato, un centinaio nei Servizi di Sicurezza, gli elogi dell’ FBI e della DEA americana, per un uomo che, secondo i Giudici che lo hanno condannato, avrebbe contribuito sistematicamente alle attività ed agli scopi criminali dell’associazione mafiosa denominata “Cosa Nostra”.
Sempre nel corso dell’intervista, Contrada esprime il suo parere sulla validità e sull’utilizzo dei “pentiti”.
“Chi combatte la mafia rischia il fango” (Bruno Contrada)
*Luisa Pace, France Representative della European Journalist Network, membro del comitato dell’Association de la Presse Etrangère, giornalista free-lance molto apprezzata, scrive per diversi quotidiani e periodici svizzeri, italiani e francesi: La Regione Ticino, La Révue Défense.
Spero che l’intervista sia interessante come le premesse.
Contrada è uno dei grandi misteri irrisolti di questa nostra Italia.