Sul numero 35 di Grandangolo – il giornale di Agrigento – diretto da Franco Castaldo in edicola domattina sono pubblicati numerosi argomenti di grande interesse a cominciare delle dichiarazioni del pentito ed ex boss di San Cataldo, Leonardo Messina, inedite per l’opinione pubblica. Nell’aula bunker del carcere romano di Rebibbia, il collaboratore di giustizia, lo scorso 17 luglio è stato ascoltato dai giudici del Tribunale di Caltanissetta (presidente Antonio Balsamo, giudici a latere Marco Sabella e Valerio Sasso) nel processo “Grande Vallone”. Cinque gli imputati, ovvero i campofranchesi Maurizio Carrubba, oggi pentito, Salvatore Termini “Caterino”, Cosimo Caltabellotta – accusati di associazione mafiosa – Salvatore Gianluca Modica (che risponde di favoreggiamento aggravato) ed Edmondo Belardo di Siracusa, accusato solo di truffa. Messina, risponde alle domande del pm Stefano Luciani e traccia uno spaccato desolante di commistione tra mafia e politica. Un’affermazione, tra tutte è significativa: “Non è vero quello che dicono i politici che non ci conoscono, ci conosco bene, sanno chi siamo. Io li ho incontrati petto a petto”. Il resto della storia, con nomi e cognomi, è a pagina 1 e 3 di Grandangolo.
Mezza pagina, inoltre viene dedicata ai netturbini da sei mesi senza stipendio e che lunedì cominceranno uno sciopero che metterà in ginocchio diciannove comuni della provincia. La querela dell’avv. Anna Mongiovì Gaziano già presentata in Procura nei confronti di Giuseppe Arnone per le affermazioni contenute in un libro e in alcune interviste completa la pagina di cronaca. Il consueto appuntamento con Attila garantisce un sorriso con i suoi puntuali commenti. La politica regionale trova grande spazio nelle pagina uno due con le ultime indiscrezioni su candidature e candidati.