L’OpCleaner degli Anonymous di Tokyo

Come preannunciato nei giorni scorsi, sabato alcuni membri di Anonymous sono scesi in piazza per protestare contro la legge varata in Giappone, che prevede pene detentive fino a due anni, per chiunque scarichi file da siti internet che non rispettano il copyright.

La manifestazione di protesta, che aveva anche lo scopo di far “pulizia” spiegando ai cittadini scopi e ragioni della battaglia che gli hackers conducono in favore della libertà della rete, ha avuto risvolti inaspettati quando si è tradotto in un  “servizio di pulizia anonimo”, che ha visto circa 80 persone mascherate  impegnate a raccogliere rifiuti  in un parco e sui marciapiedi del centro commerciale e di intrattenimento di Shibuya (Tokyo).

Il gruppo, al quale sono stati attribuiti i recenti attacchi ai siti del governo giapponese, ha voluto portare i cittadini a conoscenza dei rischi che una simile legge comporta, utilizzando una diversa forma di comunicazione che sia anche costruttiva.

messaggio costruttivo  e diverso – i cittadini “Noi preferiamo le soluzioni costruttive e produttive”, ha detto il gruppo in un comunicato. “Vogliamo rendere i nostri concittadini a conoscenza del problema con un messaggio produttivo”.

“Credo che questa sia la prima volta che un gruppo giapponese di Anonymous esce allo scoperto e mette in scena un’operazione di questo tipo” – ha dichiarato un ingegnere che lavora nel settore informatico.

L’operazione cleaner, messa in atto sabato dagli Anonymous giapponesi, ha raccolto molti consensi anche su internet.

Gjm

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