KABUL – “Viva i mujaheddin afghani” cantano in coro i centocinquanta spettatori della brutale esecuzione di una donna accusata d’adulterio, in Afghanistan.
Un video di tre minuti ottenuto dalla Reuters, mostra un uomo con un turbante che cammina verso una donna inginocchiata nel fango e le spara a distanza ravvicinata con un fucile automatico.
La pubblica esecuzione è avvenuta la settimana scorsa nel villaggio di Qimchole, nella provincia di Parwan, non lontano da Kabul. Mentre i 150 spettatori plaudono alla brutale esecuzione, si sente un uomo che dice: “Allah ci avverte di non praticare l’adulterio perché è sbagliato. È stata fatta la volontà di Allah!”.
Il Governatore della provincia di Parwan, Basir Salangi, ha detto alla Reuters:
“Quando ho visto questo video, ho chiuso gli occhi … La donna non era colpevole, i talebani si sono resi colpevoli.”
La notizia e il video (oscurato nel momento in cui la donna viene uccisa), è oggi su tutte le pagine dei principale giornali online. Purtroppo la notizia è data in maniera incompleta, visto che non riporta uno degli aspetti più scioccanti della vicenda. Il Governatore Salangi ha infatti dichiarato che l’accusa di adulterio rivolta alla donna, era riferita all’aver avuto rapporti sessuali con due comandanti talebani, ma non si sa neppure se si sia trattato di uno stupro o di un rapporto consensuale. L’unica certezza è che hanno deciso di torturare lei e poi di ucciderla. Forse hanno voluto così risolvere una controversia tra di loro.
“Sono fuorilegge, assassini e selvaggi” ha dichiarato Basir Salangi.
Il video – che mostriamo anche nella parte oscurata dagli altri media – dimostra come nonostante il regime talebano sia stato rovesciato nel 2001, le donne, seppure hanno ottenuto il diritto all’istruzione, al lavoro e al voto, non hanno ancora vinto la loro più grande battaglia e possono ancora essere trucidate in maniera animalesca, anche a soli pochi chilometri da Kabul e alla presenza di tanti testimoni. Testimoni che, anziché indignarsi, plaudono all’esecuzione di una condannata la cui unica colpa forse è quella di essere stata vittima di uno stupro.
Gjm
terribili immagini,qualsiasi sia il loro dio,il loro credo come possono giustiziare cosi’? sono stata sempre dell’idea che noi occidentali nn possiamo intrometterci nel loro modo di interpretare il senso della vita o una religione ma qui si tratta nn solo della morte (ki sono loro x giudicare ??) ma della donna in quanto essere inferiore a loro(secondo il loro modo di pensare)i loro governi accettano ….noi osserviamo non possiamo fare altro!
Forse quando si ribellerano anche le Donne & in Tante pretendendo di applicare la Convenzione della Donna…???!!!
http://it.euronews.com/2012/07/07/clinton-kabul-e-il-nostro-migliore-alleato/#.T_gGhvpzlwo.facebook
La religione islamica e quella cattolica hanno in comune una cosa:
l’esclusione delle donne da ogni tipo di ruolo e gerarchia.
Le religioni, servono solo a dividere i popoli, questo è risaputo, ma se proprio non se ne può fare a meno, è meglio scegliere una religione che professi esclusivamente Libertà, Amore e Pace!