Lei si chiama Rita, Luisa, Franca o Maria. Il nome ha poca importanza. Non ha le gambe, ma ha tanto cuore e cervello. Lui, è l’attuale sindaco di una moderna Sparta. E, in quanto sindaco di una moderna città, non si sognerebbe mai di risalire il fiume Eurota per fare abbandonare lei sul monte Taigeto, in attesa che soccomba alle intemperie e alle fiere. Forse perché non sarebbe legale. O forse solo perché non ci si trova alle pendici del Taigeto e di fiere qui non ce ne sono.
A lui basta solo rendere un po’ più difficile la vita a chi di difficoltà ne ha vissute già tante.
Lei, “figlia di un padre oramai morto molti anni fa”, alla quale è stata demolita la tomba di famiglia (la storia insensata ve la racconteremo…), che chiede al sindaco che ne venga costruita una nuova o l’assegnazione di “fornetti” ai quali poter accedere facilmente con la carrozzina, “per portare un fiore al quel padre che fece questa figlia. Quel padre a cui voleva e continua a voler bene…”.
Da quanto narrato nella lettera, il sindaco della moderna Sparta ha ottemperato alla richiesta della donna. Salvo un piccolo particolare, un insignificante particolare: lo spazio assegnatole, si troverebbe in un luogo del cimitero inaccessibile ad una carrozzina.
Un trascurabile errore? Sicuramente. Ma cosa dire del fatto che nonostante la donna avesse chiesto formalmente di assistere alla traslazione, la stessa avvenne senza che ne fosse portata a conoscenza? Una figlia che non potrà più portare un fiore sulla tomba del padre, grazie ad un sindaco, figlio anche lui di un padre oramai morto, ma che al suo genitore “potrà portare dei fiori perché quel padre gli ha donato le gambe per camminare…”. E un cervello per ragionare? Se le cose stessero così (e non abbiamo motivo di dubitarne), quello pare proprio di no…
Una storia fatta d’amore filiale, sofferenze, una vita difficile. Ma anche di handicap. L’handicap di chi vive senza far funzionare il cervello.
Una storia che speriamo arrivi a lieto fine, prima di renderla nota nei dettagli all’opinione pubblica, producendo e pubblicando tutti i documenti che dimostrano come il vero handicap è quello di cui a volte soffrono i nostri amministratori: la mancanza di un cervello!
gjm
Come noto l’intelligenza ed il buon senso non sono virtù che albergano in molti e soprattutto in tale amministrazione.
Conoscendo i personaggi poi non si può far altro che averne la certezza.
Ovviamente continua a lottare!
Questa e una vicenda bruttissima, purtroppo la vita ci riserva anche questo chi ha un diversamente abile può capire queste cose Io aspetto ancora la risposta di un famoso comune una piccola lettera che mi dica di iniziare i lavori per il superamento delle barriere architettoniche da SEDICI MESI,COMUNQUE I LAVORI IO LI HO FATTI LO STESSO….GRAZIE DI CUORE A TUTTI I RESPONSABILI,,,,,,,,,,,,,,
…sono sicura che la storia avrà un lieto fine… ma è triste che per far capire quale sia la cosa più ovvia debbano servire delle vere e proprie “battaglie”; è una questione di sensibilità: per alcuni è ovvio…mentre purtroppo altri non vedono neanche il problema!