Nonostante le critiche mosse al sindaco uscente per come ha amministrato la città in questi cinque anni, quasi il 53% degli aventi diritto al voto, ovvero il 75% dei votanti, ha preferito Marco Zambuto allo sfidante Totò Pennica.
Una campagna elettorale che non ha entusiasmato per niente gli agrigentini, il cui risultato finale andremo meglio ad analizzare nei prossimi giorni.
Di errori, non v’è dubbio che ne hanno commessi un po’ tutti i candidati di questa competizione, che non esitiamo a definire come una delle peggiori che ricordiamo.
Una competizione elettorale che ha visto anche la partecipazione al gioco al massacro di qualche direttore di giornale, la cui testata oggi, dopo giorni di articoli denigratori in danno di uno dei candidati (Pennica), fa un’analisi del voto che dovrebbe far riflettere i lettori.
“Analizziamo in dettaglio – riporta l’articolo del giornale in questione – L’aggregazione politica che sosteneva Pennica contava sulla carta la maggioranza dei suffragi, quindi il consenso doveva essere ampio. Certo qualcuno del cartello ,poi, avrebbe spostato, in zona cesarini, come sempre, qualche centinaio di preferenze da una parte all’altra, ma non al punto da cambiare l’esito finale. Allora?
La risposta sta, a nostro avviso, sui temi scelti dallo sfidante e dal carattere impresso alla campagna elettorale, definita da molti aggressiva ed irrispettosa delle più elementari regole del confronto politico.
Pennica, nella convinzione di battere l’avversario al ballottaggio, ha pure cambiato gli assessori designati in un primo momento, scelta questa che denunciava già le difficoltà in essere, inserendo personaggi di grande caratura morale e spessore culturale, senza con ciò riuscire a strappare voti all’avversario.
Se negli ultimi giorni di campagna elettorale, chiedevi in giro perché non voti Pennica, sentivi risponderti : troppo serio, troppo preparato, troppo colto, troppo preciso, quasi come a voler dire inadatto per questa città che ha conosciuto nel passato intelligenze modeste e mediocri. Lui, forse, meritava scenari più complessi, più articolati, di più ampio respiro, quasi un concorrente per confronti elettorali nazionali e non di piccole città di provincia come Agrigento. Per la correttezza e la compiutezza del suo argomentare avrebbe potuto cimentarsi, senza temere il confronto, con i big della politica nazionale in trasmissioni come Porta a Porta, Matrix, e non con candidati locali e meno attrezzati. Il troppo a volte storpia, come recita un nostro antico proverbio. Pennica, spostando il confronto su future alleanze dell’avversario ed inciuci vari, evocando ormai archiviati definitivamente rigurgiti arnoniani, è riuscito pure a farsi torto delle proprie ragioni. Insomma………troppo di troppo !”
Che dire? Noi riteniamo che ben altre siano state le ragioni di una sconfitta, né potremmo mai pensare che a votare Zambuto siano stati elettori abituati a premiare intelligenze modeste e mediocri- Zambuto non lo è.
Prendiamo comunque atto che per la stessa testata giornalistica che ha supportato a spada tratta la candidatura dell’uscente Zambuto, la scelta di campo è stata determinata da un candidato “inadatto per questa città che ha conosciuto nel passato intelligenze modeste e mediocri, che, forse, meritava scenari più complessi, più articolati, di più ampio respiro, quasi un concorrente per confronti elettorali nazionali e non di piccole città di provincia come Agrigento.”
Insomma, “il troppo a volte storpia, come recita un nostro antico proverbio”, e se lo afferma lo stesso giornale che ha effettuato palesemente scelte di campo diverse, forse sarà anche vero…
Gjm
troppo serio, troppo preparato, troppo colto, troppo preciso, quasi come a voler dire inadatto per questa città che ha conosciuto nel passato intelligenze modeste e mediocri? complimenti ai sigg.ri giornalisti che hanno scritto quell’articolo. e pensare che per tutta la campagna elettorale non hanno fatto altro che attaccare pennica
Auguri Marco, gli agrigentini hanno bocciato i partiti. Speriamo solo che non come 5 anni fa che torni a fare il saltimbanco da sinistra a destra e viceversa
Pennica in questa campagna elettorale ha rivelato un solo “peccato originale”: HA TROPPE QUALITA’ E CAPACITA’ che lo rendono UN POTENZIALE AVVERSARIO TEMIBILE per tutti i bigs del panorama politico agrigentino. Per tutti questi ultimi, che tra l’altro hanno in questo modo guadagnato un bel pò di consiglieri comunali, è meglio avere un Zambuto come sindaco, piuttosto che Pennica. La politica ad Agrigento (e forse non solo ad Agrigento, ma quì più che altrove) si regge su questi presupposti. Basta passare in rassegna tutti i mestieranti della politica.
“……. qualche direttore di giornale, la cui testata oggi, dopo giorni di articoli denigratori in danno di uno dei candidati (Pennica), fa un’analisi del voto che dovrebbe far riflettere i lettori…………”
Letta , dunque, questa illuminante………….analisi si ha la conferma dell’antico detto secondo il quale “la mamma degli imbecilli è … sempre incinta!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
“Scampato” il pericolo… (come avrebbe fatto a capire realmente un certo forbito linguaggio, a rassegnarsi alla fine del …. babbìo istituzionale, a convivere col pragmatismo necessario per rianimare una città in coma profondo…..) il prossimo “Pulitzer de noantri” riprende il suo ruolo di tragediatore e di “Giano” mellifluo e sfuggente.
Dopo gli ammiccamenti (al comizio) e gli abbracci e baci (al comitato elettorale), aspettiamo che la festa sia finita e che la prima “cambiale” non venga onorata ………