Ribera – Il Comune di Ribera non ha mai avuto un minimo piano per gestire l’emergenza e far fronte alla sua Ordinanza di Sgombero delle 6 famiglie della palazzina n.2 di Largo martiri di via Fani. Rischiavano di restare in mezzo alla strada, ecco perché non hanno mai abbandonato le loro abitazioni oltremodo pericolanti. Non solo, l’Iacp di Agrigento notificava alla Civica Amministrazione Crispina che, “considerato il “quadro di resistenza strutturale” dell’edificio n. 2, si potrebbe determinare una possibile implosione dello stesso con effetti destabilizzanti sugli edifici adiacenti 3 e 4, pertanto si chiedeva l’emissione di apposito provvedimento atto a garantire la tutela della privata e pubblica incolumità”. Ancora una volta il Comune di Ribera si ritrova impreparato, nessun accorgimento mette in campo per salvaguardare l’incolumità di altre dodici famiglie delle palazzine 3 e 4. Alla luce di questi gravi fatti scaturisce la raffica di esposti/denunce inoltrata alla Procura della Repubblica di Sciacca da Angelo Renda Coordinatore locale di Sinistra Ecologia Libertà. Negli esposti/denunce il Dirigente Politico di Sel riporta in modo “puntuale e minuzioso” le comunicazioni via fax trasmesse dall’Iacp di Agrigento al Sindaco di Ribera, alla Protezione Civile Comunale di Ribera e al Presidio della Protezione Civile Regionale di Agrigento. In esse veniva precisato che, fatte le dovute verifiche, accertamenti ed indagini, dalle risultanze del calcolo della struttura “si evinceva che non erano soddisfatte le verifiche sia di “Resistenza” che di “Deformabilità”, per cui si poteva concludere che la continuazione dell’uso attuale della struttura, di cui all’oggetto, non era conforme ai criteri di “Sicurezza delle Norme Tecniche Costruttive”, come riportato nella relazione di “Calcolo dell’Indagine”. Per quanto sopra esposto, si chiedeva l’emissione di apposito provvedimento atto a garantire la “Tutela della Pubblica e Privata Incolumità”. Il Sindaco di Ribera con Ordinanza n. 23 del 24/02/2012 ordinava i necessari “provvedimenti contingibili ed urgenti” per lo sgombero dell’edificio popolare di 6 (sei) alloggi, sito nel Largo martiri di via Fani n.2. Suddetta Ordinanza, sottolinea Angelo Renda, veniva partecipata anche alla Procura della Repubblica di Sciacca e al Dirigente della Polizia Municipale di Ribera per la dovuta “verifica di ottemperanza”. Pur in presenza di gravi elementi di un probabile crollo della struttura, gran parte delle famiglie da più di un mese dall’emanazione dell’ordinanza di sgombero non risulta evacuata e occupa pericolosamente e a rischio della loro vita la palazzina n°2. Un altro esposto/denuncia riguarda una “valutazione tecnica” che prefigura e ipotizza una “strage d’inaudita portata”. Infatti, l’Istituto Autonomo Case Popolari di Agrigento con nota raccomandata prot. N. 3419/U12 S/M del 20/03/2012, anticipata via fax in data 20/03/2012 – trasmessa al Sindaco di Ribera e registrata lo stesso giorno al prot. N. 5206 – alla Protezione Civile Comunale di Ribera – al Presidio della Protezione Civile Regionale di Agrigento, “evidenziava in modo allarmante” che il “quadro di resistenza strutturale” dell’edificio n. 2 potrebbe determinare una possibile “IMPLOSIONE” dello stesso con effetti destabilizzanti sugli edifici adiacenti 3 e 4, pertanto si chiedeva l’emissione di apposito provvedimento atto a garantire la tutela della privata e pubblica incolumità”. A distanza di 18 giorni dalla grave comunicazione di un possibile “COLLASSO” della palazzina n. 2 da cui potrebbe verificarsi un “orribile massacro”, non è stato ancora emesso un dovuto, solerte e apposito provvedimento atto a garantire la tutela della privata e pubblica incolumità degli edifici 3 e 4.