I Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, coadiuvati dai militari delle Provincie di Catania, Palermo, Siracusa ed Enna, alle prime luci dell’alba, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip presso il Tribunale di Catania, Santino Mirabella su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica dr Lucio Setola e del Procuratore della Repubblica Aggiunto Marisa Scavo, della Dda di Catania retta dal Procuratore della Repubblica Giovanni Salvi, nei confronti di 52 soggetti, a vario titolo ritenuti responsabili di: Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope; Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope in concorso; Favoreggiamento personale; Falsa identità personale in concorso; Associazione per delinquere finalizzata alla Falsificazione di documenti personali, documenti personali militari, buste paga della marina militare usate per la commissione di centinaia di truffe in danno di centri commerciali e negozi di informatica; Ricettazione. Il Gip, valutando positivamente quanto prospettato dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Catania, ha accolto le richieste disponendo la custodia cautelare in carcere nei confronti di: Gaetano Annatelli, 50 anni; Angelo Arcidiacono, 57 anni; Antonino Arcidiacono, 32 anni; Francesco Balsamo, 52 anni; Mario Barone, 30 anni; Santo Bonanzinga, 37 anni; Michele D’amico, 41 anni; Andrea Concetto Daminelli, 39 anni; Giuseppe Giuntalia, 24 anni; Lucio Giovanni Grasso, 26 anni; Giuseppe Daniele Nocita, 39 anni; Enza Pace, 30 anni; Giuseppe Pace, 27 anni; Giuseppe Ruscica, 36 anni; Claudio Salvatore Sciuto, 40 anni, tutti di Catania Carlo Lazzaro, 24 anni di Bronte; Salvatore Mangione, 22 anni di Vittoria; Antonino Giarrana, 30 anni di Agrigento; Alessandro Marotta, 26 anni, Dario Trigona, 24 anni Gaspare Gaetano Trigona, 28 anni di Licata; Giuseppe Rapisarda, 40 anni di Augusta; Salvatore Carlo Sammartino, 24 anni di Canicattì; Valeria Spanò, 34 anni di Paternò; Fabio Sparacino, 35 anni di Acireale. Arresti domiciliari per: Giuseppe Ballacchino, 40 anni di Gela; Nicolò Curella, 29 anni Antonino Incorvaia, 26 anni; Domenico La Cognata, 26 anni; Vincenzo Lo Vacco, 45 anni; Carmelo Marino, 42 anni; Carmelo Antonio Morello, 27 anni; Salvatore Morello, 29 anni tutti di Licata; Dario Mazzara, 24 anni di Siracusa; Antonino Gaetano Mercia, 41 anni di Linguaglossa; Salvatore Castorina, 46 anni, Nicolò Ferlito, 27 anni; Antonino Fiocco, 29 anni; Domenico Giuntalia, 26 anni; Alessandro Grancagnolo, 32 anni; Ottavio Pezzino, 46 anni; Claudio Turrisi, 25 anni, tutti di Catania. Obbligo di firma con obbligo di non uscire dal Comune di residenza e di non uscire di casa dalle ore 21:00 alle ore 08:00 nei confronti di: Luigi Campanella, 20 anni di Canicattì; Francesco Carità, 27 anni, Calogero Cicatello, 38 anni, Luciano La Rocca, 27 anni tutti di Licata; Andrea Germano, 24 anni di Caltagirone; Elisa L’Episcopo, 34 anni; Valeria L’Episcopo, 29 anni; Ivan Sapienza, 25 anni e Concetto Stagnitta, 24 anni tutti di Catania; L’esecuzione dei provvedimenti restrittivi della libertà personale è stata delegata all’Arma dei Carabinieri che nell’occasione ha impiegato oltre 300 militari e 65 autovetture, un elicottero del 9° Nucleo di Palermo e 2 unità cinofile dei Nuclei di Palermo e Catania. Le indagini hanno avuto inizio nel 2009 e sono state condotte dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Licata, sotto la iniziale direzione della Procura della Repubblica di Agrigento, in persona del Sostituto Procuratore della Repubblica, Luca Sciarretta, del dipartimento reati in materia di stupefacenti coordinato dal Procuratore della Repubblica Aggiunto Ignazio Fonzo, retta dal Procuratore della Repubblica Renato Di Natale. Le attività intraprese consentivano di individuare l’esistenza di un vasto sodalizio criminale dedito al traffico illecito di sostanze stupefacenti e alla commissione di numerose truffe. In particolare veniva appurato il ruolo centrale di taluni soggetti licatesi che, oltre ad effettuare uno spaccio al minuto nel territorio del Comune di Licata, da cui hanno tratto spunto le indagini, appartenevano ad un articolato sodalizio con base operativa in Catania dove avveniva l’approvvigionamento di ingenti quantitativi di cocaina, hashish, marijuana, ecstasy ed anfetamine che venivano poi spacciati, attraverso numerosi pusher, all’interno di discoteche e locali notturni del catanese (ma anche nei territori di Taormina, Giardini Naxos, Rimini, Roma, Licata, ecc.). Inoltre veniva acclarata l’esistenza di rapporti dei vertici dell’organizzazione indagata con appartenenti della cosca mafiosa dei “Laudani” nonché con “grossisti” catanesi ritenuti vicini a gruppi criminali della città etnea. L’informativa, dapprima depositata presso la Procura della Repubblica di Agrigento titolare dell’indagine, dopo l’attivazione del coordinamento tra diversi Uffici del Pubblico Ministero p veniva successivamente trasmessa per competenza alla Dda di Catania.
Le attività condotte dai militari dell’Arma permettevano di portare alla luce anche una serie di truffe compiute ai danni di diverse finanziarie. Nello specifico, attraverso l’accurata falsificazione di documenti personali e delle buste paga riprodotti con sofisticati programmi informatici, venivano acquistati televisori, cellulari, elettrodomestici e computer per un valore di centinaia di migliaia di euro. Tali beni venivano poi utilizzati dagli stessi appartenenti al sodalizio o più spesso rivenduti sul mercato nero al fine di procurarsi i capitali da reinvestire nel lucroso traffico di sostanze stupefacenti. Sono ancora in corso indagini finalizzate a determinare compiutamente l’identità di soggetti appartenenti al sodalizio ma allo stato rimasti ignoti e accurati accertamenti patrimoniali al fine di individuare e sottoporre a sequestro i capitali provento delle attività illecite.
(Fonte: http://www.grandangoloagrigento.it/)