“Ad Agrigento si avverte una mancanza oggettiva di Governance. O la si sostituisce o la città non andrà da nessuna parte.” E’ questo il messaggio, apertis verbis, lanciato dal Portavoce di Èpolis Paolo Minacori alla platea che ieri sera, ha gremito la saletta dell’Hotel Pirandello. Una platea che in questi mesi si è allargata a tutti coloro che, stanchi della politica, vogliono condividere e mettere in atto le linee programmatiche suggerite da Èpolis. Uomini e donne liberi da “targhe politiche”, da alleanze e tatticismi che alla vigilia delle Amministrative di Primavera si fanno sentire particolarmente.
Come primo punto dell’assemblea, l’imprenditore Angelo Vullo ha tracciato il quadro politico al Comune di Agrigento e sulla esperienza definita “fallimentare” del sindaco Marco Zambuto e della sua classe dirigente. Tuttò ciò ha generato gravi ripercussioni sulla città: dalla mancanza di normalità alla scarsa qualità della vita, dalle opportunità inesistenti per i giovani alla imprenditorialità lasciata morire in solitudine. Vullo ha poi dispensato i tre ingredienti per un buon governo, quello proposto da Èpolis: tanta buona volontà, idee chiare, piena collaborazione dei cittadini. “Èpolis nasce da uno sconforto generale dei cittadini e dall’assenza di collegamento tra il cittadino e la municipalità. L’obiettivo – conclude Vullo – è ripristinare quel dialogo fra la cittadinanza e le istituzioni.”
Sul rapporto di Èpolis i partiti politici, l’avv. Salvatore Pennica, candidato sindaco sostenuto da Èpolis è stato chiaro:
“Ad aspettare la politica, rischiamo di distogliere l’obiettivo di Èpolis che è quello di ufficializzare la squadra, presentare le liste civiche e mantenere inalterato il tratto che ci distingue e ci rende alternativi e cioè l’opinione pubblica. Diversamente c’è il rischio che ridosso delle elezioni, fossero i partiti politici a dar le carte.” Sugli altri due nomi del candidato a sindaco, il consigliere comunale del Pd Giuseppe Arnone e l’uscente sindaco Marco Zambuto, l’avv. agrigentino precisa: “Entrambi non sono da sottovalutare. Zambuto perché fa politica, Arnone perché è uno zoccolo duro e ricordiamo che alle provinciali ha raccolto 6.000 voti. Io credo che Èpolis non debba aspettare la politica ma correre da solo, contando su una squadra costituita dalle associazioni, dal mondo del volontariato e della chiesa. Èpolis è alternativo a Zambuto e ad Arnone.”
A margine dell’intervento dell’Avv. Pennica, arriva l’applauso dell’uditorio ed il plauso dei soci sottoscrittori di Èpolis, a cominciare da Minacori il quale al microfono ribadisce i principi su cui si fonda il metodo e la Governance di Èpolis: meritocrazia, programmazione e sussidiarietà, principi che trovano piena attuazione nel programma amministrativo che presto sarà presentato e diffuso alla cittadinanza.
E’ Minacori ad introdurre il punto più atteso dell’assemblea ossia la prima uscita dei candidati al consiglio comunale di Agrigento, componenti delle liste civiche di Èpolis. A rompere il ghiaccio è la presidente del movimento, l’imprenditrice Piera Graceffa: “Cercherò di raggiungere con determinazione il mio obiettivo e cioè quello di spendermi per il bene e l’interesse dei miei concittadini. Dobbiamo farci forza, gli uni con gli altrui e saper spalleggiare. E’ un’occasione, forse l’ultima, per riscattare il valore di questa nostra terra, per dare un futuro ai nostri figli. Un’opportunità che non possiamo lasciarci sfuggire”.
Poi è la volta di Ciro Fuschino, dentista, 47 anni, anche lui candidato al Consiglio comunale: “Mi sono stancato di dar credito a gente che ha prodotto il nulla o che si è rivelato un fallimento per la città di Agrigento. Non appartengo ad alcuno schieramento, e la mia unica targa è quella di Èpolis. Se per ipotesi, dovessi entrare in Consiglio e non identificarmi in futuro nelle linee guida del Comitato, certamente mi dimetterei ma non cambierei casacca politica, come vergognosamente accaduto in questi ultimi mesi.”
Antonino Milioto, bancario di Agrigento è il terzo candidato a farsi avanti, tra la curiosità dei presenti: “Nonostante il ripetuto ‘Chi te lo fa fare’ della mia famiglia, ho deciso di mettermi al servizio del bene comune, pur nella consapevolezza di sottrarre tempo alla famiglia, alla carriera. Con Epolis ho deciso di mettermi in gioco per migliorare le cose e di riportare la politica alla sua vera missione.”