Agrigento – Mentre oggi i si terrà l’udienza dinanzi il Consiglio di Stato, sul ricorso presentato dall’Enel contro la decisione del Tar del Lazio che, a dicembre 2010, accogliendo il ricorso del Comune di Agrigento, ha annullato l’Autorizzazione Unica concessa a ottobre 2009 dalla Regione Siciliana, il presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D’Orsi, mortifica ancora una volta il deliberato del Consiglio provinciale.
L’opera industriale, stimata in 800 milioni di investimenti, è stata al centro di notevoli proteste da parte dei cittadini ed è stata avversata sia dal Comune di Agrigento, che dal Consiglio provinciale.
A favore del rigassificatore si sono invece schierati i sindacati e alcuni esponenti politici.
Tra questi ultimi, anche il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, nonostante in campagna elettorale avesse definito i rigassificatori “polvere da sparo pronta ad esplodere”.
Ieri sera, al Consiglio provinciale, uno dei punti del Question time era quello avanzato dal consigliere de La Destra Gallo, inerente la mancata costituzione in giudizio da parte della Provincia.
Una vicenda che aveva suscitato aspre polemiche, considerato il fatto che Consiglio provinciale, in due diverse sedute, si era espresso contro la realizzazione dell’opera, e che lo stesso presidente D’Orsi, aveva dato incarico ad un legale affinchè predisponesse gli atti per far costituire l’ente in giudizio dinanzi al Tar del Lazio, salvo poi, inspiegabilmente, revocare tale mandato poche ore prima che si tenesse l’udienza dinanzi al Tar.
Ieri sera, a ribadire il D’Orsi-pensiero, secondo il quale il rigassificatore rappresenta un “volano per lo sviluppo di questo territorio”, in mancanza del presidente, è stato l’assessore provinciale Lillo Volpe.
La risposta, non è andata giù al consigliere Roberto Gallo, che ha ritenuto fosse totalmente fuori tema, e mortificasse la sovranità del Consiglio.
Gallo, ha anche annunciato un ricorso ad avvocati esperti in diritto amministrativo per valutare se in questo si configuri una violazione alla legge.
Dinanzi l’operato di D’Orsi, c’è da chiedersi che senso abbia mantenere ancora un organo collegiale direttamente eletto dal popolo, il cui potere è inesistente, e che rappresenta un notevole costo per i cittadini.
Un’altra domanda, potrebbe riguardare la legittimità e liceità dell’operato di D’Orsi nel disattendere l’indirizzo dato dal Consiglio provinciale.
I punti da chiarire, e non solo sotto il profilo amministrativo, sono; può il presidente della Provincia ignorare deliberatamente due atti prodotti dal Consiglio?
Può incaricare un legale pagandolo con denaro pubblico, salvo poi utilizzare come carta straccia le memorie dallo stesso prodotte?
Se così fosse, non avrebbe più senso continuare a mantenere in piedi un organismo come la Provincia, con notevoli costi per i cittadini, ma basterebbe affidare ad un solo uomo le sorti del territorio.
Anche questa, si chiama legalità, trasparenza e democrazia…
Gian J. Morici
Evidentemente “IL PRESIDENTE” è PRESIDENTE e quindi al di sopra di tutto e di tutti,può fare e sfare a suo piacimento senza dovere dare conto a nessuno del suo operato, è dittatore.
Questo ancora una volta è il Motivo per cui le provincie andrebbero eliminate, facendo risparmiare tanti di quei soldi da realizzare una seconda manovra finanziaria senza aggravio per gli Italiani già costretti negli anni passati a stringere la cinghia di doverla tirare ancora!
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HO assistito alla prima seduta,inspiegabilmente rinviata e con incasso del gettone di presenza ( e io pago !!), del Question Time del Consiglio Provinciale e questo è il mio pensiero :
Se per il Cinema si paga il biglietto, perchè non lo si deve pagare anche in questi “teatrini” ?
Cordiali saluti.