Aragona (Agrigento) – Tra i punti all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio comunale di Aragona, di giovedì 9 giugno, la relazione del sindaco sui debiti fuori bilancio. I debiti fuori bilancio sono un problema con cui tutte le amministrazioni devono fare i conti. Si tratta di debiti, che a volte possono anche risalire a molti ma molti anni prima e quindi non direttamente imputabili alle amministrazioni che si ritrovano a doverli liquidare/saldare.
Il Rag. Alfonso Inglima Modica ha esposto ai consiglieri, con puntiglio e dovizia di particolari, le cifre inerenti i debiti fuori bilancio dell’ente. Per motivi di sintesi, tra le cifre esposte da Inglima, ricordiamo “che nel decennio 2001-2010 sarebbero stati riconosciuti, per il comune di Aragona, debiti fuori bilancio per €1.289.918,46”.
Per il consigliere Bellanca, che si è dichiarato insoddisfatto, le cifre citate da Inglima non corrisponderebbero alla realtà dei fatti. Bellanca, ribadisce all’Inglima, come lo stesso attesti che per il decennio indicato, siano state effettuate transazioni pari a €200.000 ma sulla scorta (“perché poi le dobbiamo contabilizzare tutte – ha precisato il capo groppo FLI”) delle transazioni, comunque eseguite entro il 31 dicembre 2010 le somme risulterebbero certamente maggiori. Bellanca cita la nota n. 6153 del 10 maggio 2011.
La nota recita testualmente: “Lo scrivente collegio al fine di meglio comprendere le ragioni di quanto accaduto chiede al responsabile del settore di riferire, allegando la necessaria documentazione, in maniera più dettagliata sia sull’oggetto del debito e sulla certezza dello stesso …”. Per il capogruppo FLI, il 2010 sarebbe l’anno in cui si sarebbero toccati i picchi massimi sia dei riconoscimenti dei debiti che dei pagamenti con un aggravio di spesa che può essere quantificato in circa 150.000€. La parcella dell’architetto Calogero Rizzo, già tema di discussione nella seduta consiliare del 04/11/2010, viene ripresa dal consigliere Bellanca a dimostrazione dell’errato modus operandi dell’ente nel chiudere delle transazioni che si rivelano svantaggiose per le casse comunali quando, viceversa, potevano e dovevano risultare vantaggiose. Nel caso della parcella del Rizzo ,il comune – afferma Bellanca – avrebbe esborsato ben 10.000€ in più.
Il consigliere si spinge oltre, dichiarando che le somme per il pagamento della parcella dell’architetto Rizzo, erano presenti in un prospetto economico relativo ai lavori al parco minerario. Somme che prima scomparse, erano poi riapparse in due nuove voci in precedenza assenti: spese per la cartellonistica e allacci elettrici. Quindi, a fronte di una spesa già coperta e di una fattura che obbligava l’ente a pagare, con lo spostamento delle citate somme, sarebbe stato originato un buco che ha poi obbligato l’amministrazione a liquidare ben 25.000€ anziché i 15.000 che Calogero Rizzo era disposto ad accettare.
Altri esempi sono stati citati da Biagio Bellanca per evidenziare la poca accortezza utilizzata per gestire nel migliore dei modi, e a massimo vantaggio dell’ente, transazioni e pagamenti di danni subiti da terzi. Emblematico parrebbe il caso della sig.ra Maria Elena M, nel quale, a fronte di un danno subito di poco meno di 900€, il comune – che non ha attivato né l’assicurazione e neppure si è costituito davanti al giudice di pace per far valere le proprie ragioni – ha dovuto liquidare ben €2.722,28.
Altri casi simili a quello della sig.ra Moncada vengono citati dal consigliere Bellanca. In un caso, però – sempre secondo Biagio Bellanca – si sarebbe giunti al comico allorquando un pino caduto per una tromba d’aria ed investendo il balcone di certo sig. S. Andrea ha procurato danni per €2.888. Danni che potevano essere coperti in due differenti modi: attivando l’assicurazione, oppure investendo della questione la protezione civile poiché, il danno era frutto di un evento meteorologico non prevedibile né controllabile. Ma il comune chiamato in causa non si era costituito, ed in più andarono a testimoniare contro lo stesso ente gli agenti della polizia municipale. Insomma alla fine il Comune pagò €7.318 anziché €2.888.
Per il solo 2010, ha dichiarato Bellanca, si possono documentare maggiori spese a carico delle casse comunali per € 150.000, che potevano essere tranquillamente evitate con una maggiore accortezza. E’ stato chiesto quindi di avere puntuali spiegazioni e piena visione della relativa documentazione onde trovare le conseguenti soluzioni per il futuro. “Situazione rimediabile – ha spiegato Bellanca – anche con una maggiore attenzione da parte dei dirigenti di questo comune che in altri tempi (risulterebbe ben chiara l’allusione alla sua amministrazione) sapevano sia come si attivava l’assicurazione o come si pagava la franchigia, nonché sapevano se era vantaggioso che il comune si costituisse o meno”. Dal dibattito è emerso che occorrerebbe mettere la parola stop alle spese fatte senza impegno di spesa.
“A me preoccupa – continua Biagio Bellanca – quando, con nota n. 5279 del 20 aprile 2011, l’architetto Monachino, a distanza di tre anni, si degna di rispondere al Collegio dei revisori, in merito alla sussistenza di debiti fuori bilancio, spiegando che questo comune ha debiti fuori bilancio per € 242.209,10. E, sempre Monachino – continua Bellanca – con una terminologia dolce aggiunge: “appare importante informare questo spett.le Collegio che sono in presenza presso lo scrivente ufficio di numerose pratiche di richieste pagamenti, spettanti a vario titolo, mandate da ditte”. Qualora non venissero fatte emergere tutte queste situazioni, ha spiegato Bellanca, difficilmente il Consiglio comunale avrà il coraggio di approvare il conto consuntivo “cercando nuovamente di nascondere la polvere sotto il tappeto”. Spontanea sorgerebbe la domanda: quale polvere è stata nascosta sotto il tappeto dal Consiglio comunale e quando?
Presa la parola il sindaco, fa presente come i debiti fuori bilancio siano una criticità costante di tutte le amministrazioni. “Il fatto che sia stato necessario adottare alcuni atti d’indirizzo– spiega il primo cittadino – e che questa amministrazione abbia ritenuto di dettare alcuni principi legislativi che i capi settore dovrebbero sapere e dovrebbero attuare, la dice lunga su una oggettiva deficienza che c’è stata nel corso degli anni. Vogliamo parlare di come sono stati trattati gli espropri nel corso degli anni dal comune di Aragona?” “Vogliamo dirlo correttamente – dichiara il sindaco – che non c’è un’adeguata attenzione o capacità da parte degli uffici di trattare la tematica dei contenziosi. C’è, e siccome noi l’abbiamo riconosciuta ……” il discorso del primo cittadino e il filo dello stesso vengono interrotti dal consigliere Bellanca il quale interviene senza aver ricevuto dal Presidente il permesso per parlare.
Gioacchino Volpe richiama tutti all’ordine e il sindaco può riprende il suo discorso, facendo peraltro presente che il consigliere Bellanca non aveva citato altra nota integrativa, la 5.279, dalla quale si sarebbe rilevato che a fronte di una errata interpretazione a riconoscere il concetto di fuori bilancio, la somma di €240.000 è stata ridotta a €32.000. Per correttezza d’informazione – secondo il sindaco – Biagio Bellanca non può tentare di far passare il messaggio che quello dei debiti fuori bilancio sia un problema scoppiato ultimamente, poiché effettuando un confronto salterebbe al’occhio di chiunque che le somme relative a questi ultimi anni sarebbero irrisorie rispetto a quelle del passato. Questo comune su materie molto più consistenti ,sia dal punto di vista tematico che dal punto di vista dell’impegno di risorse economiche – ha concluso Alfonso Tedesco riferendosi all’ultimo ventennio – ha fatto purtroppo,di (peggio?) seguendo male i contenziosi; quindi, in una seria discussione ove trattare di debiti fuori bilancio occorrerebbe allargare il fronte a 360°. Per il consigliere Cipolla, che chiede maggiore chiarezza invitando sia l’amministrazione Tedesco che la precedente amministrazione Bellanca ad evitare di giocare allo scarica barile, alla base di tutto ci sarebbe un cattivo modo di amministrare la cosa pubblica.
Secondo l’Avv. Cipolla, i debiti non ci sono perché si sono persi i processi, bensì, perché questi non sono stati seguiti; egli difatti, nota che da parte dell’ente, o degli uffici competenti, non c’è stato né l’interesse ad “appellare” impugnando il provvedimento, e neppure l’interesse a pagarlo, bensì si andrebbe avanti alla carlona. Viene inoltre fatto notare che esiste la responsabilità professionale dell’avvocato, e qualora il professionista non si fosse presentato a qualche processo o udienza sarebbe stato giusto che ne avesse pagato le conseguenze anche in termini economici.
“Cerchiamo di dirle le verità ogni tanto” – conclude Cipolla rivolgendosi al sindaco – senza tirare sempre in ballo l’amministrazione Bellanca, che magari come dice l’assessore Gandolfo, aveva avuto un consulente che pagava 3000 € al mese ”. L’invito palese che Duccio Cipolla ha voluto lanciare: Ognuno si assuma le sue proprie responsabilità.
Il consigliere Bellanca ha chiesto nuovamente la parola per replicare all’intervento del sindaco, evidenziando che ad Aragona tutti potrebbero permettersi di disquisire circa l’inadeguatezza dei dirigenti comunali, ma certamente non dovrebbe essere il primo cittadino ad a farlo. “Se i dirigenti sono inadeguati – avrebbe affermato Tedesco a detta del consigliere Bellanca – ….” Lei non lo può dire perché non è consequenziale con gli atti. Inoltre, dovrebbe spiegare – prosegue Bellanca – come mai, se i dirigenti sono così inadeguati, non più tardi di 4 mesi fa gli ha destinato l’indennità di risultato, riconoscendo, a tutti i dirigenti del comune di Aragona, di aver raggiunto il 100% degli obiettivi prefissati. Qualora questi dirigenti siano inadeguati li sostituisca”.
Alfonso Tedesco non ci sta e, stavolta, interrompendo lui il consigliere Bellanca lo richiama a un minimo di correttezza nei discorsi che tiene, lasciando intuire ai presenti che possibilmente Biagio Bellanca avrebbe omesso di dire qualcosa d’importante.
In conclusione Bellanca si è detto dispiaciuto per l’assenza del consigliere Galluzzo Alfonso, a cui ha dato il merito di aver proposto nella seduta del novembre 2011, l’istituzione di un’apposita commissione consiliare speciale per la verifica dei debiti fuori bilancio.
La verità – conclude il sindaco – è che attraverso una maggiore attenzione da parte di tutti organi politici, organi consiliari e Collegio dei revisori, questa tematica potrebbe in futuro essere meglio affrontata da parte della gestione contabile.
Totò Castellana