Il finto ottimismo berlusconiano, l’Italia del bunga bunga e delle belle promesse non mantenute, hanno prodotto quel risultato che in altre nazioni avremmo visto già da tempo. Il paese, quello reale, è ben lontano da festini, sesso, parrucchini e tacchi.
I conti a fine mese non tornano più. I posti di lavoro si perdono e gli italiani fanno i conti con le difficoltà economiche di un paese che non funziona più.
Giovani senza prospettive e famiglie in miseria, sono la vita reale, ben lontana da caste autoreferenziali, da cricche di ladroni e allegre donnine lanciate in politica per doti ben diverse da quelle che normalmente vengono richieste ad un parlamentare o un ministro.
Il vento è cambiato e gli italiani hanno con il loro voto risposto a un governo al quale sempre meno elettori credono.
La corruzione dilagante, in un paese sempre più povero, ha fatto da detonatore.
Milano, la capitale economica del paese, roccaforte del berlusconismo, sancisce la sconfitta di questa corte dei miracoli.
Un governo da repubblica delle banane, fondato su un “Contratto con gli italiani”, stipulato da Silvio Berlusconi nel 2001, che non incanta più nessuno.
Tante promesse non mantenute, che hanno indotto gli elettori a bocciare Berlusconi, ancor prima che la sua classe politica dirigente.
Continuando di questo passo, Berlusconi potrebbe aspirare ad una candidatura al Comune di Lampedusa, dove, dopo aver dichiarato di aver comprato casa (ci sono più notizie?), ha promesso campi da golf e solo un miracolo ha impedito che giurasse di realizzare un ponte d’oro a dieci corsie che la collegasse al resto della Sicilia.
Chissà se manterrà a promessa fatta agli isolani, di comprare una di quelle carrette del mare con le quali arrivano gli immigrati, dedicandosi alla vendita del pesce fresco, pescato nelle azzurre acque del Mediterraneo…
E pensare, che da queste parti, c’è ancora chi ci crede…
gjm
E certo… e adesso il bunga bunga me lo faccio pure io! Ho trovato il modo giusto per farlo! Eheheh