Sembrerebbe lo scoop dell’anno. La notizia o pseudo tale è sulle pagine dei giornali, discussa nei bar, oggetto di commenti nei corridoi: “C’è anche il nome del parlamentare agrigentino Benedetto Adragna (Pd) nell’elenco degli inquilini che occupano un immobile dell’Enasarco, l’Ente di previdenza degli agenti di commercio e dei promotori finanziari che ha un patrimonio immobiliare vastissimo per la cui gestione vi sono state anche inchieste giudiziarie che hanno coinvolto l’ex presidente della Confcommercio, Sergio Billè e l’immobiliarista romano Stefano Ricucci.”
Ma guarda un po’ che sorpresa…
La notizia era dell’aprile 2008, quando il Corriere della Sera, pubblicava un articolo con il quale metteva a conoscenza l’opinione pubblica del fatto che l’Enasarco aveva dato in locazione immobili a prezzi irrisori:
“Pio Pompa, collaboratore del Sismi sotto inchiesta: 165 metri quadri in via dei Georgofili 123, 698 euro di affitto. Luciano Gaucci, chiacchierato «patron» del Perugia finito a Santo Domingo: altri 168 metri quadri, al piano di sotto, a 700 euro. Oppure, Roberto Castelli, ex ministro della Giustizia e senatore della Lega: 96 metri quadri a Monteverde, 600 euro“
Locazioni, che dovevano permettere di esercitare il diritto di prelazione agli affittuari, che avrebbero potuto comprare le case pagando il 30/40% in meno del loro valore reale.
«Roma da bere», la ribattezzò un pensionato Enasarco coinquilino di personaggi eccellenti.
Il tesoretto Enasarco, vale la pena di ricordarlo, era già costato un po’ di guai al furbetto del quartierino Stefano Ricucci, che in mezzo alla scalata alla Rcs, pensava anche all’ Enasarco.
Della vicenda, tornò ad occuparsi il Fatto Quotidiano, che martedì 18 maggio 2010 dedicò due pagine a un articolo-inchiesta sulle case in affitto dell’Enasarco, ente di previdenza integrativa dei rappresentanti di commercio, date a politici e vip a prezzi stracciati.
Inutile dire che come inquilini i rappresentanti di commercio siano una minoranza, poiché buona parte delle unità abitative è data in locazione a politici, sindacalisti e alti funzionari di Stato, che hanno beneficiato dei privilegi e degli affitti popolari degli appartamenti di proprietà Enasarco.
Tra i nomi indicati dal giornale: Elio Vito (ministro per i rapporti con il Parlamento), Roberto Castelli (viceministro alle Infrastrutture), Massimo Sessa (collaboratore di Angelo Balducci, legato a Diego Anemone), Gioia Rabà (moglie del sindacalista Uil Brunetto Boco), Girolamo Sirchia (ex ministro della Sanità), Donato Bonanni (figlio di Raffaele, segretario generale Cisl), Benedetto Adragna (senatore questore del Pd), Luciano Gaucci (ex presidente del Perugia calcio) e Pio Pompa (agente segreto diventato famoso per i dossier anti-Prodi).
Della vicenda, ci occupammo anche dalle pagine di questo giornale, ma evidentemente, allora i fatti interessavano poco l’opinione pubblica agrigentina – o i media? -, tanto distratta da non vedere l’affittopoli – così com’è stato definito il presunto scandalo -, né le storie di parentopoli delle quali tanto abbiamo scritto.
Adesso – a distanza di alcuni anni -, la pseudo “notizia bomba”: Adragna è spuntato nell’elenco per essere l’affittuario di un appartamento di 70 metri quadrati nella zona delle Vittorie, nel quartiere Prati, per il quale paga 603 euro al mese.
Non ne avremmo scritto, se non avessimo letto su un giornale online, la replica del Senatore-Questore Adragna: “Pago quasi 800 euro al mese sono 50 metri quadrati e l’affitto che pago lo ritengo congruo. Peraltro è zona distante dal centro. Ho fatto un’istanza e mi è stato offerto questo mini appartamento che ha una stanza, un bagno e un’entrata soggiorno cucina. Non mi sembra che ci sia nulla di scandaloso”.
Peccato che tra i beneficiari di quelle locazioni – dell’ente di previdenza integrativa dei rappresentanti di commercio – che dovevano permettere di esercitare il diritto di prelazione agli affittuari, che avrebbero potuto comprare le case pagando il 30/40% in meno del loro valore reale, come inquilini di rappresentanti di commercio ce ne siano ben pochi e buona parte delle unità abitative sia stata data in locazione a politici, sindacalisti e alti funzionari di Stato, che hanno beneficiato dei privilegi e degli affitti popolari degli appartamenti di proprietà Enasarco…
Ma ovviamente, in tutto questo non può esserci nulla di scandaloso.
Semmai, sarebbe stato scandaloso che l’ente di previdenza integrativa dei rappresentanti di commercio, che persegue finalità di pubblico interesse nel settore della previdenza obbligatoria, dell’assistenza, della formazione e qualificazione professionale degli Agenti e Rappresentanti di commercio, che attualmente amministra circa 300.000 posizioni contributive attive di Agenti e 100.000 Ditte mandanti, avesse fatto esercitare il diritto di prelazione agli affittuari iscritti alla categoria dei rappresentanti di commercio, anziché a politici, sindacalisti e 007 vari…
Paese che vai, scandalo che trovi…
Gian J. Morici
13 Responses to Case Enasarco: le case della “casta”, sindacalisti, politici e 007… Ossia la scoperta dell’acqua calda