Agrigento – Come nei migliori Western, sembrano tornati i tempi dei mitici assalti alla diligenza. Una ricca diligenza che sembra far gola a molti: la speculazione sul centro storico.
È passato quasi un mese da quando sulle pagine di questo giornale abbiamo affrontato il problema dei crolli nel centro storico. Una situazione pluridecennale, che improvvisamente si è trasformata in un’emergenza da affrontare con raid alla Rambo degni dei migliori set cinematografici.
Dopo che alcuni abitanti – perlopiù extracomunitari – residenti nelle vie Cannameli, Gallo, Caruana, Gravano, Alletto, Cobaitarie Vallicaldi, a nord di piazza Ravanusella, erano stati costretti a lasciare le proprie abitazioni a seguito di ordinanze di sgombero a firma del sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, avevamo raccolto testimonianze da parte degli abitanti della zona, che ci avevano narrato storie inverosimili.
Evacuazioni non preannunciate da nessuno; ordinanze eseguite senza che fosse mostrato agli occupanti delle abitazioni alcun documento; porte sfondate in assenza dei proprietari o degli occupanti degli edifici; gente costretta a passare la notte a dormire in auto – senza neppure aver potuto prendere i propri effetti personali dall’abitazione – nonostante gli organi di stampa avessero divulgato la notizia che tutte le persone evacuate sarebbero state alloggiate negli alberghi della città a spese del Comune.
Avevamo parlato con il responsabile della Protezione civile comunale, Attilio Sciara, per farci spiegare da lui cosa stesse realmente accadendo.
Secondo Sciara, i residenti erano stati avvisati delle ordinanze di sgombero verbalmente – anche se non si può affermare con certezza che tutti fossero stati informati -, perché c’era l’urgenza di far evacuare l’area a seguito di possibili crolli.
Noi non sappiamo se la ‘notifica verbale’ parlando con abitanti del quartiere abbia valore legale e rispetti le procedure normative, ma la situazione, ad onor del vero, ci parve abbastanza confusa, considerato il fatto che edifici indicati nell’ordinanza del sindaco come abitazioni da far evacuare, in verità – per ammissione dello stesso responsabile della protezione civile – non destano alcuna preoccupazione in merito alla loro stabilità, mentre intanto ingressi e finestre di costruzioni visibilmente a rischio di crollo, non erano ancora stati sigillati per impedire che qualcuno possa entrarvi dentro.
Avevamo anche fotografato la terrazza di un edificio ancora oggi oggetto di lavori di ristrutturazione (v. foto) – e c’è da supporre che si tratti di lavori autorizzati. – i cui piani inferiori erano stati fatte evacuare e gli ingressi murati (v. foto) a seguito dell’ordinanza di sgombero, che si suppone dettata da problemi di staticità dell’edificio.
E anche questo, ci lasciò abbastanza perplessi…
Purtroppo già in passato abbiamo visto come dietro taluni interventi, ci siano interessi ben diversi da quelli della collettività. Bertolaso docet!
Non avremmo voluto pensare che anche nel nostro caso si potessero celare interessi o progetti futuri diversi, ma nel quartiere erano in molti a rumoreggiare e le voci si rincorrevano.
A distanza di quasi un mese, sembra prender corpo l’ipotesi di una ‘bonifica’ del quartiere. I piani per il recupero ci sono, così come i primi investitori.
Ma purtroppo, i mitici assalti alla diligenza che sembravano destinati a scomparire, improvvisamente sembrano oggi più che mai tornati di grande attualità.
Una conferma del possibile “assalto alla diligenza”, sembra venire dall’articolo pubblicato su ‘Grandangolo’ – il giornale di Franco Castaldo -, dal titolo “Terravecchia: 253.000 euro per alloggio ristrutturato”.
La storia di un “Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile”, denominato “La Terravecchia di Girgenti”
Un’operazione imprenditoriale che prevede la ristrutturazione di 29 alloggi, la realizzazione di opere di urbanizzazione con fondi pubblici e la realizzazione di 9 alloggi a canone sostenibile da parte del Comune.
Un’operazione del costo di svariati milioni di euro, di cui buona parte a carico dello Stato, della Regione e del Comune (che parteciperebbe soprattutto per migliorare la zona compresa tra Santa Croce e Santa Maria dei Greci), mentre la rimanente, sarebbe a carico di privati.
Quello che lascia perplessi, e non poco, il fatto che l’autore dell’articolo, sottolinei come “tutti sanno che in tempi non sospetti quegli immobili sono stati rilevati con una manciata di quattrini irrisoria: ecco il primo scandalo! Chi ha stabilito che quei ruderi valgono due miliardi di vecchie lire, quando si vocifera che sono stati acquistati con un centinaio di milioni di lire. C’è dell’altro nell’operazione a partire da nomi ricorrenti”.
Noi non sappiamo quali siano i ‘nomi ricorrenti’, né se gli stessi nomi ,o altri, compaiano tra quelli interessati alla porzione di centro storico che da Piazza Ravanusella arriva fin sotto la via Atenea, interessando le vie Cannameli, Gallo, Caruana, Gravano, Alletto, Cobaitarie e Vallicaldi, ma non v’è dubbio che grossi interessi riguardino quell’area.
Non vorremmo che anche in questo caso ci sia chi ha acquistato o stia acquistando per ‘pochi quattrini’ immobili che verranno poi sovrastimati.
Intanto non sono pochi gli abitanti della zona, che viste le ordinanze di sgombero o per timore che nuove ordinanze possano interessare i loro edifici, sarebbero propensi a cedere gli immobili “anche a costo di perdere qualcosa”. del resto, come si dice dalle nostre parti, “meglio perdere che straperdere!”
E se poi, dopo aver ristrutturato, ci si ritrova a possedere e/o vendere immobili in un’area ‘bonificata’ dalla presenza si extracomunitari, quale migliore occasione per guadagnare qualche centinaio di migliaia (o milione/i) di euro in più, avendo fatto investimenti a ‘basso costo’?
Sono state effettuate perizie sugli immobili da sgomberare; da chi?
Come si spiega il fatto che immobili di recente ristrutturati, siano oggetto di ordinanza di sgombero?
Sono state notificate regolarmente le ordinanze?
Sono legittime le modalità con le quali sono stati fatti eseguire gli sgomberi?
Chi ha effettuato i lavori di demolizione, sgombero e quanto altro?
Si è proceduto regolarmente all’affidamento dei lavori?
Queste, sono soltanto alcune delle domande alle quali nessuno ad oggi ha ancora voluto dare una risposta…
Gian J. Morici
Caro Gianni desideravo complimentarmi per l’articolo. Una denuncia chiara per la quale si richiederebbe immediatamente l’intervento della Magistratura. Ma è possibile che per avere riconosciuti i propri diritti in questa città bisogna scomodare sempre la Procura che ha davvero cose importanti da fare in questo nostro territorio? Anch’io avevo sentito di espropri più o meno “regolari” e di acquisti all’asta altrettanto dubbiosi, peraltro, in favore di persone che operano all’interno del Comune. Ovviamente sono argomenti per i quali sarebbe necessario acquisire “prove oggettive”, finchè si resta nel vago i soliti ignoti continueranno a fare scempio di questa meravigliosa città che ogni giorno muore sempre di più!
Cordialità e buon lavoro.
Alfonso Scanio.
E’ insita nell’uomo politico Agrigentino,la difficoltà al dialogo nonchè,la mancanza di chiarezza e di dialogo con la propria cittadinanza.
Tentano sempre di eclissare qualsiasi movimento economico dovuto a questo comune.
Il Perchè ?
Perchè ancora,l’immondizia morale è ai livelli di quella napoletana dei mesi passati.