In questi giorni di feste natalizie – dichiara il Prof. Pippo Alaimo, Presidente del Centro Studi A.Hardcastle – gli agrigentini amano visitare i centri storici dei comuni vicini per “assaporare” i sapori , le luci, gli angoli che ricordino i momenti passati di una infanzia “povera” ma più felice.
Spero che in questo periodo particolare dell’anno si possa fare una capatina per il centro storico di Agrigento per carpire quegli aspetti positivi,pochi, ed i tanti aspetti negativi che fanno accaponire la pelle a chi veramente vuol fruire del nostro passato e del nostro passato recente.
Facciamo la prova ad andare dalla Piazzetta San Vincenzo,alla sommità di Via Bac-Bac verso Via San Girolamo. La schiera di case addossate l’una all’altro ,tutto sommato in maniera armonica, viene interrotta sul lato destro da un palazzo moderno “incastonato” in un bellissimo portale della seconda metà dell’ottocento a prova della presenza nel luogo del famoso consolato britannico che tanta storia economica costruì con quel di Porto Empedocle.
Un piccolo scempio in una città che negli ultimi 50 anni ha chiuso entrambi gli occhi verso la “storia”.
Facendo altri 30 metri sulla sinistra si possono gustare i panini ed i biscotti del panificio “ do munti”, ma mentre si assapora il gusto del panino caldo, ecco il disastro più totale, più inverecondo: la facciata della chiesa di San Girolamo, una chiesa tardo rinascimentale con un bellissimo rosone nel fronte principale e con una bellissima madonna nel lato sud, tampognata con legnami in precaria situazione.
Un disastro che si perpetua da almeno 15 anni. L’impegno del comitato di quartiere è encomiabile , anche in questo periodo natalizio;
Mario Gallo, il suo presidente, ha mostrato abbastanza pazienza e signorilità verso gli organi preposti; intanto la chiesa di San Girolamo rischia realisticamente di crollare, si di crollare.
Come possiamo parlare di centro storico e di vivibilità se non si è capaci di salvare la chiesa che ha albergato una delle confraternite più antiche della provincia di Agrigento.
E’ un problema di scelte culturali e di priorità, tutti lo sappiamo. Ma da quanto tempo il Centro Studi Hardcastle,tramite il suo presidente Pippo Alaimo, chiede agli organi competenti di organizzare meno feste e concerti pur di far fronte alle somme urgenze anche nel settore dei beni culturali.
Il famoso otto per mille del cittadino in parte potrebbe essere speso in tal senso, oppure i fondi per i giochi vari. Sarebbe utile che i rappresentanti politici di questa città ci dessero delle risposte pertinenti su tali problemi. Non possiamo far crollare la chiesa di San Girolamo, sarebbe la sconfitta irredimibile di una comunità e per essa di una classe politica spesso poca attenta ai valori dello Spirito e più avvezza a tirare a campare,non sempre per carità.
Speriamo, comunque – conclude il Prof. Pippo Alaimo, Presidente del Centro Studi A.Hardcastle -che il Natale possa aprire percorsi validi alla soluzione di tale problema anche per coronare degnamente il duro lavoro dei rappresentanti di quartiere della zona di San Michele e “Munti”.
2 thoughts on “SALVIAMO LA CHIESA DI SAN GIROLAMO”
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Mi colpisce una considerazione “….Come possiamo parlare di centro storico e di vivibilità se non si è capaci di salvare la chiesa che ha albergato una delle confraternite più antiche della provincia di Agrigento. E’ un problema di scelte culturali e di priorità…..”
Il fatto grave, che nessuno finora ha posto in luce,………..
LO SCANDALO,
sta nel fatto che nel 1995 il Progetto di consolidamento, recupero e restauro (Arch. Calogero Prato su incarico del Parroco) fu onorato da regolare finanziamento.
Ebbene, fu pagato (giustamente) dal Genio Civile di Agrigento il Progettista per il lavoro fino ad allora fatto, poi il Genio Civile, ……………liberatosi del Progettista in quantio “… nell’IUfficiio c’erano adeguate professionalitrà per proseguire…..” non ne fece nulla !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Proprio così, pur avendo a dispoosizione i fiondi, non fu predisposto il Progetto esecutivo, nè fu indetta la gara d’appalto dei lavori !!!!!!!!!!!!!!!
Il resto del finanziamento fu restituito (Ing. Capo. Navarra Tramontana, se mal non ricordo).
NESSUNO PUO’ SMENTIRE QUESTO.
SI E’ PERSO UN FINANZIAMENTO SENZA CHE IL COMUNE FACESSE NULLA!!!!!!!!!!!!!!!!
Milano, 26 dicembre 2010
Al Prof. Pippo Alaimo
Nel condividere, preliminarmente,il Suo sentimento di rabbia e di disappunto per la mancata realizzazione delle opere, mi permetto di riferire che il progetto, redatto dallo scrivente nel 1990, preventivamente approvato dalla Soprintendenza per i BB.CC.AA., dal Genio Civile e dall’Amministrazione Comunale di Agrigento, è stato approvato e finanziato nel 1992 dall’Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici.
Corre l’obbligo di precisare che a decidere sulla mia sostituzione non è stato il Genio Civile di Agrigento ma il decreto assessoriale di finanziamento che incaricava direttamente il locale Genio Civile a curare il prosiego delle attività tecnico-amministrative e la direzione dei lavori,disponendo che a svolgere tali competenze avrebbe dovuto avvalersi delle professionalità interne all’Amministrazione.
Non voglio dare alcun giudizio, peraltro scontato, sulle successive gravissime inadempienze di detto ufficio che ha causato, purtroppo, la perenzione delle somme finanziate.
Resta l’amarezza per la perduta occasione!
Per eventuali ulteriori chiarimenti:
Arch. Calogero Prato – via Piersanti Mattarella, 237 AGRIGENTO
mobile 3298329209
e-mail arch.c.prato@gmail.com