“La vicenda di Ignazio Cutrò, che ha dichiarato di volere vendere in propri organi per rimediare alle difficolta’ economiche non può lasciare nessuno di Noi indifferente, la mafia non si combatte soltanto catturando i latitanti (cosa ovviamente pregevolissima e di cui siamo grati a Forze dell’Ordine e Magistratura) ma anche non isolando chi, con le sue coraggiose denunce ha contribuito a rendere possibili arresti e indagini”, dichiara Mariella Lo Bello – Segretaria Provinciale della CGIL.
“Le dichiarazioni del sostituto procuratore di Sciacca, Salvatore Vella, titolare,tra l’altro,dell’inchiesta antimafia cosiddetta “Face Off“ nella loro verità e crudezza sono agghiaccianti.
Dice Vella : “ Quando, tra un paio di generazioni, qualche imprenditore vorra’ denunciare la mafia gli ricorderanno la vicenda di quella che ormai e’ una sconfitta dello Stato, ovvero la triste storia di Ignazio Cutro’”.
“Ora noi non possiamo assistere impotenti a tutto questo!” aggiunge la segretaria provinciale della Cgil
Lo Stato, attraverso tutta la strumentazione esistente e, nel caso, attraverso atti straordinari, faccia sentire concretamente la solidarietà a quest’Uomo, alla sua impresa ed alla sua Famiglia oppure dica chiaramente che intende abbandonarlo al suo destino. A quel punto sia la “società civile”, la chiesa,l’associazionismo a lanciare una grande sottoscrizione popolare. E, come CGIL, siamo pronti a fare la nostra parte.
Una cosa è certa: Cutrò non può “perdere” perchè la sua sconfitta sarebbe la sconfitta di tutti quelli che credono in una Sicilia diversa e libera dalla Mafia!”