Articolo pubblicato da “Centonove” a firma della giornalista Alida Amico, dal titolo “Rigassificatore, il dietrofront”.
“A scatenare il putiferio – scrive la giornalista – è stata la revoca del mandato al legale che avrebbe dovuto fare valere gli interessi della Provincia. Quali motivazioni abbiano spinto il presidente Eugenio D’Orsi – che aveva già conferito l’incarico all’avvocato empedocleo Giuseppe Aiello di costituirsi in giudizio per conto dell’ente – a fare marcia indietro 48 ore prima dell’udienza del 7 luglio, slittata al prossimo 13 ottobre per lo sciopero dei magistrati, resta finora un “giallo”. cosa l’abbia convinto a ritirarsi dalla causa in corso davanti al tribunale amministrativo competente – in cui la Provincia si sarebbe dovuta costituire unitamente ad altre associazioni ambientaliste (Legambiente, Italia Nostra) e culturali (Arci, Cittadinanza Attiva, Salviamo la Valle dei Templi e Free), nonché il Codacons, il Comune capoluogo, la Camera di Commercio – spianando la strada alla costruzione dell’impianto, come gli rinfacciano in tanti, è ormai il “rebus” di quest’estate agrigentina.”
A sciogliere, apparentemente, il “rebus”, la risposta di D’Orsi nello stesso articolo:
LA DIFESA DI D’ORSI “Non sussistendo una posizione uniforme del Consiglio Provinciale in merito alla questione, dati gli opposti esiti delle votazioni – è la replica del presidente della Provincia – ho ritenuto opportuno revocare il mandato conferito al legale.”
A quali “opposti esiti delle votazioni” si riferisca D’Orsi, non è dato sapere, posto che l’unico documento votato dal Consiglio Provinciale, ha visto 19 consiglieri contrari alla realizzazione dell’impianto e solo 9 favorevoli.
Se altre votazioni ci sono state, evidentemente le stesse non sono avvenute all’interno dell’aula consiliare.
E poi, cosa significa “non sussistendo una posizione uniforme del Consiglio Provinciale”?
Non sa forse il signor presidente che 19 consiglieri rappresentano la “MAGGIORANZA ASSOLUTA”, o in altre occasioni il signor presidente chiede l’unanimità dei voti?
E ancora, da quanto in qua 19 consiglieri rappresentano una minoranza rispetto i 9 che hanno espresso un voto contrario e che sono stati “accontentati” da D’Orsi?
Se il Consiglio Provinciale, come dichiarato da D’Orsi, è l’organo di indirizzo e controllo politico amministrativo, il signor presidente non ritiene che avrebbe dovuto dar seguito a quanto determinato dalla maggioranza assoluta del Consiglio?
Se così non fosse, c’è da chiedersi a cosa serve mantenere un apparato di 35 persone, se poi l’unico a prendere decisioni, nominando legali, revocandone la nomina, stabilendo se costituirsi o meno, se realizzare rigassificatori, centrali nucleari etc. è il presidente D’Orsi.
Non potremmo risparmiarci la spesa di mantenere in piedi un apparato del genere?
Non meno curioso il particolare della consultazione preventiva con Rubino (avvocato del Comune di Porto Empedocle e quindi della controparte), “il quale, nella qualità di esperto del presidente si è limitato, secondo il politico, ad esprimere il proprio parere in ordine alla legittimità dell’atto di revoca esclusivamente sul piano giuridico, senza “immischiarsi” nelle possibili opportunità sottese alla scelta.”
Sarà anche come risponde D’Orsi che l’avvocato Rubino non si è “immischiato”, ma vogliamo ricordare che comunque, normalmente, non si va a chieder consiglio agli avvocati di controparte.
Se la prima scusa da parte del presidente era banale ed è stata definitivamente smontata dall’avvocato Aiello, questa seconda, mortifica l’intero Consiglio e l’intelligenza di quanti l’hanno letta.
Chissà se Orazio Guarraci, “costretto ad intervenire suo malgrado – come scrive la giornalista Amico -, nella recente imbarazzante “querelle” solo perché il presidente della Provincia lo ha malamente tirato in ballo (sia per la scelta del legale, che per altri dettagli)”, vorrà spezzare una lancia in favore di D’Orsi, avvalorando la tesi “opposti esiti delle votazioni”, magari, chiarendo anche a noi di quali opposti esiti stia parlando il presidente.
E mentre il .timoroso di Dio e sempre rispettoso degli altri Eugenio D’Orsi, ci ricorda che i palcoscenici, le recite a soggetto finalizzate a ricevere applausi e a mantenere lontane le domande, le cui risposte mai si riceveranno, terranno lontani sciacalli e furbastri, vogliamo ricordare che le nostre domande, seppur senza risposte, restano sempre valide:
3) perché ad appena 48h dall’udienza, ne ha revocato il mandato?
4) Presidente, come mai, consapevole del fatto che sussistessero tutti i presupposti affinchè si potesse chiedere che venissero revocate le autorizzazioni rilasciate, inspiegabilmente desiste dall’azione?
5) Presidente D’Orsi, secondo quale logica le azioni legali vanno concordate con la controparte, come da lei ammesso facendo riferimento ad un presunto incontro da dover tenere con l’amministratore di Nuove Energie?
6) per quali ragioni, come da lei stesso affermato, si è consultato con l’avvocato della controparte, per decidere in merito alla costituzione dinanzi al Tar?
7) Presidente D’Orsi, perché non ha tenuto neppure conto del parere negativo – stante quanto dichiarato nelle memorie dall’avvocato Aiello, che vede nella mancata accettazione delle condizioni da parte di Nuove Energie il presupposto a rendere nullo il parere favorevole precedentemente accordato – espresso dall’assessore da lei designato a rappresentare la Provincia in sede di conferenza di servizi, spianando la strada alla realizzazione dell’impianto?
8 Presidente, la parcella dell’avvocato da lei nominato, che ha espletato – e anche bene – il proprio mandato, è vero o non è vero che verrà pagata con denaro pubblico?
9) Presidente, ritiene legittimo commissionare un lavoro pagato a spese dei contribuenti, per poi non utilizzarlo?
10) Presidente, noi tutti sappiamo le gravi condizioni economiche nelle quali versano gli enti locali, come mai la Provincia, che, come estrema ratio, avrebbe potuto concedere parere favorevole dopo aver ottenuto il riconoscimento delle compensazioni previste dalla legge per l’immane danno ambientale subito, rinuncia a quanto spettante?
11) Presidente, quale superiore interesse può portare il Presidente di una Provincia, ad ignorare i deliberati del Consiglio, i pareri dei suoi assessori e il dovere nei confronti della collettività che rappresenta?
12) Presidente D’Orsi, lei non ritiene dinanzi a simili spiacevoli fatti di spiegare ai cittadini quanto accaduto e, se del caso, rassegnare le dimissioni?
Gian J. Morici
ha bisogno urgente di una camicia: a righe o con maniche molto molto lunghe, fate voi.
Sig.Morici,
sarebbe il caso porre un’ulteriore domanda al Presidente D’Orsi.
Presidente, ci è o ci fa….???
La giunta Provinciale non c’è…… il consiglio conta quanto il due di spade quando la briscola è a coppe……… D’Orsi, un avventizio della politica, è il monarca assoluto e non teme neanche la Magistratura se fà forzature così palesi ed eclatanti a favore del Rigassificatore e dei suoi beneficiati. Ora ha importanti problemi di famiglia e non può dedicarsi alle problematiche della Provincia…Speriamo i problemi di famiglia li risolva presto. Ma quali sono…le scelte al Supermercato…. deve comprare la mortadella o il salame; la mozzarella o l’auricchio ??????
Certo sono scelte difficili…..i cittadini possono aspettare…..Ma dove sono i deputati regionali e nazionali dell’agrigentino…..forse a Rigassificarsi?!?!?!?!
Baciamo le mani……
Caro direttore, pare che la parcella dovuta dalla Provincia all’Avvocato per l’incarico dato, e poi ritirato a 48 ore dall’udienza, per l'”affaire” Rigassificatore ammonti a 6000 (seimila) euro.
Occorre o no che il Consiglio approvi o ratifichi la delibera di liquidazione ???????
Ed infine chi paga: D’Orsi o Pantalone ??????
A meno che la si consideri un’altra delle tante ” Royalty ” e paghi Nuove Energie/Enel….. tanto per non fare rumore……….
egr. sig. peppe lo iacono
malgrado le sue affermazioni sono simpatiche e piene di humor mi permetto di rettificare una sua affermazione di cui sono sicuro non intendeva offendere la mia persona.
IO NON SONO IN PAGA A ENEL/NUOVE ENERGIE. Mi è stato richiesto di difendere la Provincia Regionale di Agrigento nella causa pendente innanzi al TAR Lazio ed avente ad oggetto il rigassificatore di Porto Empedocle. Credo di avere rappresentato degnamente le ragioni della mia cliente così come emerso dalla documentazione che mi sono procurato. Dopodicchè il Presidente della Provincia, ritengo liberamente considerato che è nelle sue prerogative, ha deciso di revocare l’incarico 48 ore prima dell’udienza comunicandomelo via fax, ma a quel punto io avevo già tutto pronto per il deposito dei fascicoli in cancelleria che sarebbe avvenuto il 06 luglio e cioè 24 prima dell’udienza. Io non entro nel merito delle motivazioni che hanno spinto il Presidente della Provincia a non costituirsi poichè non mi riguardano ma una cosa è certa, la mia cliente è era la Provincia Regionale di Agrigento ed è da essa che intendo essere remunerato per il lavoro da me svolto per cui la sua affermazione che a pagarmi potrebbe essere Enel/Nuove Energie ritengo sia una semplice battuta poichè le assicuro che io nn mi presterei a tali assurdità.
Le comunico inoltre che ho già presentato la mia parcella che ammonta ad €. 5.249,48 oltre iva e cpa e per la quale mi è stato fatto firmare un patto di quota lite al momento dell’incarico e al quale se mi permette non intendo rinunciare poichè ritengo che sia un mio diritto.
la informo inoltre che qualora il Presidente della Provincia ritornasse sulla sua decisione io sono sempre pronto a costituirmi poichè i fascicoli sono ancora predisposti per il deposito.
La ringrazio
Avv. Giuseppe Aiello
Egregio Avvocato Aiello,
mi permetto d’intervenire nei commenti, per dare una mia chiave di lettura allo scritto del Lo Iacono.
Premesso che non è mia intenzione mettere in dubbio la sua onestà intelletuale e professionale e che pertanto se avessi ravvisato nel commento del Lo Iacono un simile presupposto non l’avrei pubblicato, ritengo che lo stesso intendesse fare una battuta non nei suoi riguardi, ma nei confronti di altri.
Ovvio che si trattasse semplicemente di una battuta e non di una critica seria, alla quale ben altra risposta altrimenti si sarebbe data.
Con stima e cordialità
Gian J. Morici
egr dott. morici, mi pregio di conoscere da un bel pò di tempo peppe lo iacono e da qualche settimana ho avuto l’onore e il piacere di conoscere anche lei e quindi di apprezzarla e stimarla anche per la sua franchezza. non ho dubbi che peppe lo iacono intendeva fare una battuta, ma sa con le polemiche che si sono create su questa vicenda ritengo che la chiarezza non sia mai troppa anche perchè ritengo giusto che i lettori conoscano la verità dei fatti visto che si tratta comunque di denaro dei contribuenti.
con affetto giuseppe aiello
Egr. Avvocato Aiello, condivido il suo pensiero tant’è che mi sono premurato anch’io a precisare onde evitare equivoci di sorta.
La vicenda poco chiara è certamente spinosa e meritevole della massima chiarezza.
Mi auguro di aver contribuito a dissipare qualsiasi dubbio che involontariamente si fosse potuto ingenerare nei lettori.
La ringrazio per la sua comprensione e colgo l’occasione per porgerle i miei più cordiali saluti.
Gian J. Morici