28 giugno 2021 – I cittadini dell’UE si aspettano un divieto delle esportazioni di animali vivi, ma gli Stati membri continuano a inviare segnali sbagliati alla Commissione. A seguito dell’insistenza della Presidenza portoghese, i ministri dell’Agricoltura di tutta l’UE hanno adottato oggi delle conclusioni formali sul benessere degli animali durante il trasporto marittimo verso paesi terzi, un’espressione formale del parere di tutti i 27 Stati membri, che rischia però di ostacolare i progressi nella direzione del miglioramento del benessere degli animali.
Infatti regole migliori per il trasporto marittimo di animali vivi non saranno mai in grado di mitigare i gravi rischi associati a questo commercio obsoleto. I recenti incidenti delle navi Elbeik e Karim Allah – finite su tutti media italiani e internazionali – così come il nuovo studio di uno dei membri di Eurogroup for Animal, Animal Welfare Foundation (AWF), e Robin des Bois sui trasportatori di bestiame certificati dall’UE hanno dimostrato, ancora una volta, che l’esportazione di animali vivi non è una pratica corretta per gli animali, gli uomini e l’ambiente.
Mentre le attività di Fitness check della legislazione UE sul benessere animale è ancora in corso, le conclusioni di oggi hanno anche dato un ulteriore impulso verso un nuovo regolamento sui trasporti. Il Consiglio infatti “invita la Commissione a presentare una proposta per un regolamento rivisto sul benessere degli animali durante il trasporto, se possibile, prima di quanto indicato nella strategia Farm to Fork”, e questo è sicuramente un dato positivo.
Allo stesso tempo, però, il Consiglio sottolinea la necessità, nel breve termine, di dare priorità ai miglioramenti ed al monitoraggio, al fine di migliorare l’attuazione dell’attuale regolamento.
Animal Equality, CIWF e LAV accolgono con favore tali miglioramenti per alleviare l’immensa sofferenza degli animali, ma ritengono che la revisione del regolamento sui trasporti dovrebbe introdurre una durata massima del viaggio molto più breve, nonché il divieto di esportazione di animali vivi. Un tale approccio si adatterebbe agli obiettivi della strategia Farm to Fork dell’UE per accorciare significativamente la catena di approvvigionamento.
A questo proposito, le associazioni hanno accolto favorevolmente il fatto che i ministri tedesco, olandese e lussemburghese abbiano presentato un documento in cui affermano che queste conclusioni possono essere considerate solo come misure a breve termine, chiedendo invece che venga decretata la fine delle esportazioni di animali vivi con l’imminente revisione.
Come dichiarato nelle conclusioni, “il benessere degli animali durante il trasporto è una priorità a livello UE e dovrebbe essere garantito a tutti i livelli e in tutte le fasi del viaggio, durante il trasporto internazionale a lunga distanza di animali vivi, anche verso paesi terzi, favorendo e sostenendo, per quanto possibile, il trasporto di carcasse e carne”.
Reineke Hameleers, CEO di Eurogroup for Animals, ha dichiarato “Confidiamo che la Commissione europea continui a lavorare sulla revisione del regolamento sui trasporti e sulla graduale eliminazione delle esportazioni di animali vivi. Il passaggio al commercio di carne e carcasse è l’unico modo per proteggere gli animali, le persone e l’ambiente. Le conclusioni del Consiglio sono semplicemente sgradite, inutili e non necessarie”.
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